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leggeLa constatazione: sempre più diagnosi di autismo negli ultimi anni

È stata presentata alcuni mesi fa alla Camera, ed è in attesa di essere discussa, la proposta di legge numero 3677 "Norme per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dell'autismo e disposizioni per l'assistenza alle famiglie delle persone affette da questa malattia".
"La presente proposta di legge  - si legge nella relazione introduttiva - nasce dalla constatazione del crescente numero di diagnosi di autismo registrato in questi ultimi anni in diversi Paesi". Uno dei problemi principali evidenziati dalla relazione è quello della mancanza di criteri univoci e unanimi nella diagnosi, obiettivo primario della legge è dunque quello che l'autismo venga "inquadrato come un disturbo pervasivo dello sviluppo (secondo gli ormai accreditati sistemi di classificazione internazionali, ICD 10 e DSM IV) e non più come psicosi, essendo ormai superata l'interpretazione psicorelazionale dell'eziologia della patologia autistica".

Dal punto di vista più strettamente pratico/organizzativo il testo evidenzia come "la constatazione che i disturbi dello spettro autistico sono molto più frequenti di quanto ritenuto in passato richiede un rapido e profondo processo di riorganizzazione dei servizi e in prima istanza di quelli sanitari, sia per quanto  riguarda l'effettuazione della diagnosi tempestiva e la continuità tra diagnosi e inizio di un adeguato progetto terapeutico integrato e precoce, sia per quanto riguarda l'esigenza di coprire il vuoto, anche diagnostico, degli interventi per l'età adulta" e promuove dunque da un lato l'importanza di un approccio multidisciplinare sia in fase di diagnosi che in fase di cura e dall'altro l'essenzialità di una riorganizzazione territoriale del sistema sanitario con struttura capillare. Esigenza che per altro era già stata posta in maniera molto sentita da un'altra proposta di legge avanza invece al Senato, quella sul riconoscimento della malattie rare di cui già vi avevamo parlato. Sempre in quest'ottica di raggiungimento di una capillarità più ampia possibile la proposta di legge dimostra la propria attenzione anche nei confronti delle famiglie oltre che dei malati. Troviamo infatti scritto nel testo: "A fronte delle enormi difficoltà incontrate dalle famiglie, è necessario definire un modello organizzativo orientato all'istituzione, in ogni regione, di centri di riferimento per l'autismo a supporto delle attività svolte dai servizi territoriali, in continuo raccordo con gli stessi e con le famiglie."

"Occorre dunque - si legge ancora nella relazione introduttiva - offrire una risposta concreta per l'intero ciclo della vita dei pazienti, promuovendo l'integrazione dei servizi sanitari, educativi e sociali nei loro rapporti reciproci e nelle loro connessioni con le iniziative delle associazioni delle famiglie, del privato e del privato sociale".

"Sulla base delle esperienze maturate dalla normativa europea - si legge infine - il Tavolo nazionale di lavoro sull'autismo ha anche previsto l'elaborazione di linee guida per gli enti del Servizio sanitario nazionale e per le autorità locali al fine di favorire un coordinamento tra tutte le aree sanitarie coinvolte, potenziando i raccordi tra le aree sanitarie, le istituzioni educative e scolastiche" le quali evidentemente verranno tenute in grande considerazione all'atto poi dello sviluppo della parte attuativa della legge nel momento in cui questa verrà approvata dal Parlamento.


PER APPROFONDIRE:

Il testo completo della proposta di legge n. 3677


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Alessandra Babetto

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