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logo handicapEntro il prossimo novembre la Commissione Affari sociali di Montecitorio dovrà approvare le nuove tabelle di invalidità , per ora molto criticate dalle associazioni

Il prossimo 7 novembre è la data entro la quale la Commissione Affari sociali di Montecitorio dovrà approvare le nuove tabelle di invalidità: quelle attuali sono infatti ferme ancora al 1992. Le associazioni sono però fortemente polemiche verso questa nuova approvazione, e questa critica si aggiunge ai già poco condivisi interventi del Governo in campo welfare, per cui le associazioni confermano la mobilitazione del 31 ottobre prossimo.
Le tabelle, che indicano le percentuali di invalidità in base alla patologia e menomazione, sono sottoposte a ridefinizione da parte di una Commissione del Ministero della Salute, intervento tra quelli previsti nell'ambito di contrasto alle frodi ("falsi invalidi"), come previsto dal decreto legge 78/09. L'approvazione è dunque attesa per il prossimo 7 novembre, ma intanto la proposta incassa la bocciatura delle associazioni del mondo della disabilità .

DIRITTO ALLA SALUTE O ESIGENZE DI BILANCIO? - Alcuni punti, in particolare, sono messi in luce dalla FISH (Federazione Italiana per il superamento dell'handicap), la quale "ha ravvisato una patente violazione dei principi contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità : si mira a definire le patologie senza alcun riferimento agli ostacoli e ai disagi causati alle persone dall'ambiente circostante, dall'assenza di inclusione e di pari opportunità ". In particolare, la Fish sottolinea come si tratti di uno strumento che sembra più essere predisposto per contrastare il fenomeno dei falsi invalidi, piuttosto che mettere in primo piano il diritto alla salute delle persone. A questo proposito, la critica è soprattutto alla "totale assenza di definizioni e orientamenti per l'individuazione dei requisiti per la concessione dell'indennità di accompagnamento (che peraltro è la maggiore voce di spesa di questo comparto, pari a 13 miliardi l'anno), per la quale, continua la Fish, - il Ministero, su questo, sembra voler continuare a lasciare "carta bianca" all'INPS".

TROPPE CERTIFICAZIONI - Ancora, la FISH sottolinea la scarsa efficacia di norme che, prevedendo un gran numero di certificazioni specialistiche richieste alla persona, comporterebbero un aumento dei costi non solo per la stessa, ma anche per il SSN. Infine, la Fish si sofferma anche sulla questione dei minori. Così si legge nel comunicato della Federazione: Colpisce l'assenza di attenzione e delicatezza nei confronti dei bambini con disabilità per i quali è previsto identico iter e procedura che per gli adulti.

MENO INVALIDITA' RICONOSCIUTE - L'Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) è, se possibile, ancora più pessimista della Fish. Anmic che vede, nell'eventuale approvazione delle tabelle, una "autentica sventura per tutti", rigettando il concetto che uno stato possa inseguire un "un piccolo risparmio" producendo però "un danno di portata storica al welfare italiano". L'Anmic infatti dichiara come si vada verso un "abbassamento riconoscitivo della reale invalidità " del soggetto, con "gravi e drammatiche ripercussioni sociali", cosa che avrebbe come conseguenza diretta il fatto che "molte persone che saranno condannate alla marginalità ". E' evidente quindi come la bocciatura, da parte dell'Anmic, sia su tutta la linea, tanto da auspicare una rivisitazione delle tabelle, per le quali si appresterà a mettere mano a una proposta elaborata da una commissione tecnico-scientifica da sottoporre infine al Parlamento.

LE ATTUALI TABELLE - Le tabelle in oggetto di revisione sono uno strumento fondamentale, perché esse determinano, in base alla percentuale di invalidità riconosciuta, la presenza o meno di benefici previsti dalla legge. Il minimo per essere considerato invalidi civile è il 34%: percentuale che dà diritto ad esempio  a protesi e ausili. Con percentuale al 46% scatta il collocamento mirato, ovvero l'iscrizione nelle, liste speciali per l'assunzione al lavoro, secondo la legge 68 del 1999. Dal 75%, fino al 100% scattano provvidenze economiche di varia natura, che vanno dall'assegno mensile di invalidità , alla pensione di invalidità e accompagnamento.

PER INFO:

www.fishonlus.it
www.anmic.it

Per approfondire in disabili.com:

CHI E' CONSIDERATO INVALIDO CIVILE

LE PERCENTUALI DI INVALIDITA'


Redazione

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