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carrozzina vicino ad altre sedie in uno studio medicoChe fine farebbe la personalizzazione degli ausili che rispondono a bisogni più specifici, con un acquisto per  appalto pubblico? Lo chiedono alcuni deputati del PD in una interrogazione parlamentare al Ministro Lorenzin

 

Lo scorso febbraio il ministro Lorenzin ha  annunciato le revisioni riguardanti i LEA (Livelli essenziali di Assistenza) che contemplano anche il tanto atteso aggiornamento del Nomenclatore Tariffario, ovvero il Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell'ambito del servizio sanitario nazionale.

 

L’attuale Nomenclatore è quello stabilito dal decreto ministeriale n. 332 del 27 agosto 1999, e non ha mai subito aggiornamenti periodici, nonostante ciò fosse previsto. Il non aggiornamento del Nomenclatore ha portato nel tempo - e sta portando - a un allontanamento sempre maggiore dalla sua finalità di assistenza degli utenti che ne hanno bisogno. La tecnologia infatti avanza, gli strumenti a disposizione sono sempre più performanti, ma gli elenchi del nomenclatore rimangono fermi ad ausili del 1999. Dall’altro lato si verificano ormai non di rado casi di spreco di denaro pubblico, dal momento che taluni ausili si sono deprezzati nel libero mercato, ma restano a costi invariati per le aziende sanitarie.  
Per sanare questa situazione, finalmente dopo anni di annunci il Governo sta mettendo mano alla revisione del Nomenclatore Tariffario. Su questo, abbiamo fatto a caldo alcune riflessioni, e ci sembra interessante riprendere il discorso, sulla base di una interrogazione parlamentare a risposta in Commissione (05388) presentata da alcuni esponenti del Partito Democratico (Impegno, Carloni, Di Maio, Quartapelle Procopio e Civati) al Ministro Beatrice Lorenzin.

 

ACQUISTO A GARA DI TUTTI I DISPOSITIVI – Un punto cruciale su cui discutere, e che preoccupa non poco, è l’intenzione (che sembrerebbe, a una lettura della bozza di riforma dei Lea) di passare all’acquisto a gara anche per dispositivi che richiedono un alto grado di personalizzazione. Così si legge nell’atto della interrogazione: “ (…) il Ministro Lorenzin, in quella sede, dopo aver rilevato le distorsioni date dal mancato aggiornamento, dal 1999, del nomenclatore, affermò che la previsione di acquisto tramite gara di tutti i dispositivi di serie, anche di quelli che rispondono a bisogni complessi, pur mantenendo ferme le esigenze della personalizzazione, consente di evitare le distorsioni date dagli acquisti a trattativa diretta e di garantire uno standard di base più elevato e che in merito al metodo di lavoro seguito per concludere il processo di revisione, ha informato che sono in fase di adeguamento anche le tariffe, rispetto alle quali si attende il contributo delle regioni: il metodo, di lavoro seguito include incontri settimanali fino al mese di luglio in sede di Conferenza Stato-regioni al fine di pervenire alla rapida chiusura di tutti i tavoli tecnici (…).

 

CHE FINE FA LA PERSONALIZZAZIONE? - Le perplessità emergono quindi – in mancanza di ulteriori dettagli sull’organizzazione del nuovo Nomenclatore – sul come  il ricorso a pubbliche procedure di acquisto possa contemporaneamente garantire la possibilità di scelta per ciascun assistito, dell’ausilio più adatto alle sue specifiche esigenze. Il punto è toccato anche nel testo dell’interrogazione parlamentare dove, a questo proposito, leggiamo: “(…) le gare non possono consentire la messa a disposizione, per ciascuna tipologia, di una gamma di modelli entro cui effettuare la scelta del dispositivo più idoneo a ciascuna persona e pertanto se, come ha affermato il Ministro in altre occasioni, «l'evoluzione tecnologica ha consentito l'immissione in commercio di una gamma di ausili di fabbricazione industriale in grado di soddisfare le più diverse esigenze degli assistiti» rendendo non più necessario il ricorso alla realizzazione di ausili su misura, è essenziale che le modalità di erogazione non vanifichino questa opportunità e permettano che, nell'ambito della tipologia prescritta dal medico, la scelta dell'ausilio più adatto avvenga, in maniera condivisa con l'assistito, nella gamma di modelli resa disponibile;  né è possibile intervenire a posteriori su dispositivi acquistati a gara per compiere modifiche strutturali al fine di personalizzare l'ausilio e renderlo più adatto alle necessità dell'utilizzatore, come invece viene indicato nel nuovo nomenclatore per diverse tipologie di ausili (come ad esempio per le carrozzine elettroniche o per alcune modifiche delle carrozzine manuali) sia perché le norme relative alla sicurezza dei dispositivi medici non consentono di intervenire sulla struttura sia perché, alla luce di quanto oggi i mercati mettono a disposizione, è certamente più efficiente scegliere ab origine l'ausilio adatto.

 

PROPOSTA DI UN ELENCO NUOVO – Se da un lato il ricorso a fornitura tramite pubblico appalto (che prevede l’erogazione dello stesso modello di riferimento a tutti gli assistiti di quel bacino) può essere uno strumento applicabile per gestire gli acquisti dei prodotti che rispondono a bisogni più standardizzabili, come ad esempio letti, sollevatori, materassi o altri ausili per cui non sia essenziale una scelta personalizzata e condivisa del modello più appropriato, ci si chiede se per ausili che rispondono a bisogni più specifici (si pensi alle carrozzine leggere, basculanti, superleggere o verticalizzanti, le carrozzine elettroniche, gli stabilizzatori, i sistemi di postura e gli ausili per l'età evolutiva) tutti quegli ausili cioè per i quali nella buona prassi riabilitativa la scelta viene condivisa con l'utilizzatore attraverso la prova di diversi modelli, non sia più utile organizzare il nuovo nomenclatore tariffario realizzando un elenco, costantemente aggiornato ed informatizzato, di tutti i modelli che possono essere forniti per ciascuna tipologia inclusa. Un elenco che consentirebbe agli assistiti di avere la chiara conoscenza di tutta la gamma di modelli entro cui è possibile effettuare la scelta che di conseguenza sarebbe facilitata e consapevole, suggerisce l’atto.

 

RISCHIO DI SPRECO PER LO STATO – L’interrogazione mette anche in dubbio la effettiva convenienza di un sistema (quello a gara) che,  non permettendo la necessaria flessibilità nella scelta del dispositivo, non rischi di vedere una serie di ricorsi, da parte degli aventi diritto, a deroghe o a onerosi interventi tecnici per adattare i dispositivi standard acquistati a gara, generando maggiori costi, maggiori complessità e maggiori difficoltà di controllo e verifica dell'appropriatezza.

 

Per approfondire

 

Il testo della interrogazione

IN DISABILI.COM:

 

Nuovi Lea: addio personalizzazione degli ausili nel nuovo Nomenclatore Tariffario?


Redazione

 

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