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fisco logoGli aspetti centrali: restrizioni agli enti locali e anticipo della riforma fiscale

Dopo le "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" approvate lo scorso mese dal Governo con l’obiettivo di intervenire sugli investimenti economici statali e non solo al fine di raggiungere, entro il 2014, il pareggio di bilancio, ecco che arriva una manovra correttiva bis (Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138) che va ad aggiungere nuove disposizioni alla Manovra di luglio.

La domanda dunque è sempre la stessa: in che modo questi provvedimenti, per lo più tagli, andranno ad incidere sulla vita di chi è portatore d’handicap e di chi gli sta intorno? Gli aspetti che più peseranno sul sociale sono sostanzialmente due: le restrizioni agli enti locali e l'anticipo della riforma fiscale e assistenziale. Vediamo nel dettaglio le conseguenze con l’aiuto del portale Handylex e della Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH).

ENTI LOCALI - Il primo intervento risiede nei tagli, anche strutturali e quindi non di emergenza, dei bilanci delle autonomie locali. La misura era già prevista dalla Manovra di luglio, ma nel nuovo decreto il tagli imposti sono ancora più severi. In totale, già nel 2012 Regioni, Province e Comuni dovranno risparmiare 6 miliardi che diventeranno, 6,4 nel 2013, e 6,4 dal 2014 in poi. Per l'esattezza 3,6 dovranno essere recuperati dalle Regioni, 1,7 miliardi dai Comuni (2 miliardi dal 2013) e 700 milioni dalle Province (800 dal 2013 in poi). Il meccanismo è quello del patto di stabilità fra Stato e Autonomie locali cioè un assieme di regole che impedisce agli enti locali di gestire i propri bilanci oltre certi limiti (qualitativi e quantitativi di spesa).
Una restrizione di tale entità incide profondamente nei servizi erogati ai cittadini, in particolare il trasporto pubblico, l'assistenza sociale (cioè i servizi sociali a bambini, disabili, anziani) e, ancora una volta, sulla sanità oltre che su molti altri servizi che oggi vengono garantiti ai cittadini.

Parziale consolazione: nella conferenza stampa di presentazione del Decreto e in successive dichiarazioni, il Ministro dell'Economia ha assicurato che i tagli non riguarderanno la scuola, la ricerca e il 5 per mille, cioè quella parte di prelievo fiscale che ogni contribuente può destinare alle ONLUS o alle Fondazioni di ricerca ed altri soggetti non lucrativi. Di questo passo però chissà ‑¬¦

RIFORMA FISCALE E ASSISTENZIALE - La Manovra di luglio, all'articolo 40, individua le modalità per recuperare alle casse dell'erario 24 miliardi: 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Il Decreto di ferragosto, non fa altro che anticipare quelle misure al 2012 e al 2014. Nello specifico questo dettaglio avverrà tramite un taglio lineare della quasi totalità delle agevolazioni fiscali per la maggioranza dei contribuenti. Per l’esattezza la diminuzione sarà pari al 5% dal 2013 (ora è diventato il 2012) e al 20% nel 2014 (ora, 2013).

Questo genere di tagli andranno ad incidere pesantemente su detrazioni quali quelle per i carichi di famiglia, o per il mutuo per la prima casa, o per la bandante/colf o per gli ausili, per i veicoli adattati ‑¬¦ oppure le detrazioni per lavoro dipendente. Risulta oltremodo chiaro quindi come questo intervento fiscale finisca per colpire ancora di più i nuclei in cui è presente una persona disabile, o un anziano non autosufficiente, poiché le spese detraibili (che spesso comunque contribuiscono ad impoverire la famiglia) sono mediamente più onerose.

La Manovra tuttavia prevedeva già una clausola di salvaguardia: quelle agevolazioni non verranno decurtate se entro il 30 settembre 2012 saranno adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale ed assistenziale €˜aventi ad oggetto il riordino della spesa in materia sociale, nonché la eliminazione o riduzione dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale che si sovrappongono alle prestazioni assistenziali, tali da determinare effetti positivi, ai fini dell’indebitamento netto, non inferiori a 4.000 milioni di euro per l’anno 2012 ed a 20.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2013.‑¬ Nella sostanza: o si taglia sull’assistenza e in generale sulla spesa sociale per 24 miliardi, o vengono applicati quelle riduzioni nelle agevolazioni fiscali.

Il Decreto 138 appena approvato, ammette ora una terza ipotesi, alternativa o aggiuntiva: pur di recuperare quei 24 miliardi il Governo  potrà rimodulare anche le imposte indirette (ovvero: IVA, Imposte di bollo, Tasse di successione ecc.). Il fulcro di questa operazione rimane in ogni caso la spesa sociale.


PER APPROFONDIRE:

Testo del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138


L’analisi di Handylex


L’analisi della FISH



IN DISABILI.COM:

DISPOSIZIONI URGENTI PER LA STABILIZZAZIONE FINANZIARIA



Alessandra Babetto

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