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soldi banconoteLa Sentenza della Corte di Cassazione sul cumulo dei redditi familiari per le pensioni all'invalido totale continua a suscitare polemiche

La questione del reddito da considerarsi per le pensioni agli invalidi totali continua a far discutere. Dopo il balletto che aveva visto una prima emissione di nuovo regolamento da parte dell'Inps, che avrebbe tenuto conto, appunto, del reddito anche del coniuge per la definizione del limite reddituale di riferimento per l'erogazione delle pensioni, e il seguente ritiro della circolare, il dibattito non si è mai spento.
In particolare, a riaccenderlo è stata una recente sentenza della Corte di Cassazione che ribadiva nuovamente il riferimento al reddito non solo del beneficiario, ma anche a quello del coniuge.

Sulla questione, che preoccupa non poco le persone con invalidità totale, si è mosso un acceso dibattito, che tutt'ora continua. Il 9  aprile scorso, presso la Presidenza nazionale della ANMIC, in Via Maia 10 Roma, le sigle sindacali e associative dell'ANMIC, CGIL, UIL, UGL, UIC, ANMIL, ENS, ANGLAT, ARPA, FISH si sono appunto incontrate per discutere delle problematiche correlate a questa questione.

Come riportato dal comunicato stampa emesso, le Associazioni e i Sindacati presenti hanno, innanzitutto, evidenziato il carattere penalizzante di tali decisioni che colpiscono disabili gravi che beneficiano di una pensione misera insufficiente per soddisfare le elementari esigenze di vita. 

Tale orientamento, è stato ribadito,  oltre che essere in contrasto con una ultratrentennale prassi interpretativa del Ministero dell'interno e dell'INPS successivamente, confligge con i principi costituzionali di ragionevolezza e di uguaglianza in quanto introduce una disciplina più restrittiva rispetto a quella prevista per gli invalidi parziali per i quali, ai fini della concessione dell'assegno mensile, viene valutato il solo reddito individuale.

Infine, l'auspicio è sempre uno: quello alla definizione di un indirizzo chiaro e definitivo a livello normativo. Così le parti: allo stato, l'unica soluzione possibile e definitiva sia quella della predisposizione di un testo normativo interpretativo dell'art. 14- septies della legge n. 33/80 che precisi che anche per gli invalidi totali il reddito da considerare ai fini della concessione della provvidenza economica sia solo quello del beneficiario.
Dell'iniziativa legislativa dovranno essere investiti il Governo e i Gruppi parlamentari, sollecitando una rapida approvazione della norma che metta fine al clima di incertezza creatosi e dia tranquillità a tanti disabili totali attualmente soggetti al rischio di revoca della pensione di invalidità civile.


I Sindacati e le Associazioni dei disabili che hanno partecipato all'incontro hanno concordato sulla opportunità della costituzione di un tavolo permanente in cui si discuta e si formulino proposte sulle problematiche che attualmente investono il mondo della disabilità .
 

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Redazione



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