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aula del Parlamento italianoArriverebbero a 315 milioni le risorse che il Governo metterà in campo per la non autosufficienza, contro i 400 promessi. Sul fronte Lea, 110 muove malattie rare

Il Parlamento sta licenziando la Legge di Stabilità in tutta fretta, con alcuni cambiamenti per quanto riguarda il settore sanitario, che stanno apportando modifiche all'impianto originario del testo, così come uscito dalla Camera.  Il Governo mercoledì ha dunque posto la fiducia, e il testo attende dalla Camera il via libera definitivo, in vista della chiusura della legislatura. Le questioni più pressanti per ciò che riguarda gli aspetti sociali e sanitari contenuti nella legge, sono l'aggiornamento dei Lea e il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza.


FONDO NON AUTOSUFFICIENZA - Quella del Fondo per la non autosufficienza è una questione che da tempo si protrae, con risvolti anche drammatici. Tutti ricorderanno infatti la protesta dei malati di Sla che arrivarono allo sciopero della fame per chiedere attenzione al Governo. Da questo ne era scaturita la promessa di un finanziamento di ulteriori 200 milioni di Euro, che sarebbe salito in questo modo a 400 milioni. Le rassicurazioni, anche all'indomani della grande enfasi mediatica, erano arrivate dal Sottosegretario all'Economia Polillo.
Si era inoltre parlato di una sorta di "censimento", anche con ricorso ai NAS, delle persone gravemente non autosufficienti, per meglio calibrare l'entità del Fondo. Ora,  a poche settimane di distanza,  il Governo non sembra essere riuscito a mantenere le promesse, dal momento che con la Legge di Stabilità sono state stabilite risorse solo fino a 315 milioni. A quanto pare, quindi, ancora una volta, i soldi non ci sono. 
A questo proposito, Salvatore Usala, Presidente del Comitato 16 novembre Onlus, promotore della protesta, non usa mezzi termini: "Hanno trovato i soldi per salvare le banche e per noi no, sono degli ipocriti e dei falsi. Nei prossimi giorni valuteremo nuove azioni".

L'OPINIONE DELLA FISH - La stessa Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) è sempre stata scettica nei confronti di queste promesse. In un comunicato stampa, la Federazione precisa, tra le altre cose: "In Commissione Bilancio il Governo (Polillo incluso) non ha presentato dapprima alcun emendamento per integrare il Fondo per la non autosufficienza; poi, su pressioni di alcuni parlamentari del solo PD, ha inserito la disponibilità virtuale di 40 milioni di euro. Questi dovrebbero derivare dalla nuova ondata di controlli sui "falsi invalidi" previsti in misura di 150mila l'anno per tre anni. Una cifra assai improbabile, visto che, nel solo 2012, e per il solo ricorso a medici esterni, l'INPS ha speso 37 milioni di euro deputati proprio a questi controlli. Di fronte ai deboli risultati di una campagna che dura ormai da quattro anni e che ha comportato il controllo già di 800mila persone, ritardi nell'ordinaria amministrazione, centinaia di migliaia di ricorsi, è assai poco credibile la cifra prevista dal Governo. Inoltre, nella migliore delle ipotesi, i "ricavi " derivanti dalle revoche delle pensioni "indebitamente percepite" sarebbero disponibili solo a fine 2013. Questa la "soluzione" governativa.
È solo grazie agli emendamenti di alcuni deputati (PdL e UDC sono stati totalmente assenti da questa iniziativa) che, in extremis, la Commissione ha approvato un emendamento che aggiunge ulteriori 75 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza. In totale escono dalla Commissione Bilancio del Senato 115 milioni (di cui 40 "variabili") che si aggiungono ai 200 già approvati dalla Camera. In totale, quindi, 315 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza".


INVERSIONE DI TENDENZA - Promessa non mantenuta, dunque, ma non vediamo tutto nero. Come sottolineato da Pietro Barbieri, presidente della Fish: "Ancora pochi, ancora insufficienti ma almeno una inversione di tendenza: negli ultimi due anni, il Fondo era rimasto azzerato e l'ultimo finanziamento risaliva a cinque anni fa accomunato nel suo destino agli altri Fondi per il sociale ridotti in cinque anni del 90%. È solo un punto favorevole da cui ripartire per le nostre iniziative di rivendicazione e proposta".

NUOVI LEA - Novità anche sul fronte dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale. Secondo quanto si apprende, saranno 110 le nuove malattie rare inserite nell'elenco, più 5 nuove patologie croniche. Altre patologie già al suo  interno non saranno eliminate, ma si lavorerà sull'appropriatezza delle prestazioni: ad esempio la cataratta o il tunnel carpale non saranno più prestazioni ospedaliere ma ambulatoriali. L'aggiornamento dei Lea, come previsto dal decreto Balduzzi, deve arrivare entro il 31 dicembre di quest'anno.


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Redazione


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