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La provocazione: "La maggioranza vuole fare un fondo senza fondo"

La Giunta consiliare della Regione Vento ha presentato una proposta di Legge Regionale (numeri 131 e 136) per l'istituzione di un fondo regionale per la non autosufficienza. Obiettivo della legge dovrebbe essere prima di tutto la lotta all'esclusione sociale, la riduzione delle disuguaglianze nell'accesso ai servizi e la promozione dei diritti sociali dei soggetti deboli.
La proposta ha però scatenato un'accesa discussione all'interno del Consiglio Regionale; l'opposizione denuncia infatti l'incostituzionalità in particolare del comma 3 dell'articolo 2 della proposta, in quale prevedere che per accedere al fondo è necessario essere residenti in Veneto da almeno 5 anni.
Per farci spiegare meglio a che punto è la discussione abbiamo intervistato per voi Andrea Causin, consigliere del Partito Democratico.

Consigliere vuole dirci innanzitutto di cosa tratta questa proposta?

Si tratta dell'istituzione di una Legge Regionale che prevede la costruzione di un fondo che vada a dare risposta alla complessità del problema della non autosufficienza in Veneto che riguarda quasi duecentomila persone. Il che vuol dire che ci sarà un riordino normativo che prevederà dei livelli essenziali e delle modalità per le prestazioni rivolte ai non autosufficienti e congiuntamente dovrebbe esserci anche una valutazione di tipo economico per stabilire l'entità necessaria a costituire un fondo che possa coprire le intere esigenze di tutta quanta la regione.

So che l'articolo 2 in particolare di questa proposta di legge sta suscitando un acceso dibattito all'interno del Consiglio Regionale perché stabilisce che per accedere al fondo è necessario risiedere in Veneto da almeno cinque anni continuati. Come si sta muovendo il Partito Democratico e quindi l'opposizione in questo senso?

Il Partito Democratico e l'opposizione stanno facendo una battaglia per la cancellazione del comma 3 dell'articolo 2 sostanzialmente per due ragioni: la prima è che non può essere la provenienza geografica il requisito oggettivo per poter accedere ad una prestazione soci-sanitaria, il requisito è capire se uno sta male o non sta male, se è in stato di bisogno o se non è in stato di bisogno, non da dove viene o da quanto risiede in un territorio; la seconda ragione, che è più di carattere normativo, è che noi riteniamo che quel comma dell'articolo 2 sia anticostituzionale in quanto è contro l'articolo 32 della Costituzione che prevede da una parte l'assistenza gratuita per tutti gli individui che si trovano nello stato nazionale e che nell'ultima parte prevede che non ci siano leggi o dispositivi di legge che siano lesivi della dignità della persona.
Ecco, negare l'assistenza sanitaria ad una persona non autosufficiente vuol dire anche congiuntamente anche negarne la dignità quindi noi faremo una grandissima battaglia e auspichiamo anche che qualche consigliere ragionevole della maggioranza possa affiancarci per la cancellazione di questo comma.

Se questa legge dovesse essere approvata i fondi, i finanziamenti, per il fondo da dove dovrebbero arrivare?

Noi stimiamo, assieme alle organizzazioni sindacali e a chi da anni si occupa del problema della non autosufficienza, che il fondo complessivo per dare una risposta ai duecentomila individui che si trovano in stato di non autosufficienza, sia anziani sia giovani disabili, dovrebbe essere intorno ai due miliardi di euro. Oggi la Regione e i Comuni spendono circa un miliardo e duecento milioni quindi si tratterebbe di fare un incremento che di minima potrebbe essere cinquecento milioni, di massima potrebbe essere ottocento milioni. Di fatto la proposta da parte della Giunta, della maggioranza, è quella di non aggiungere un euro rispetto a quanto oggi già si investe sulla non autosufficienza. È per questo che noi abbiamo coniato questo slogan "la maggioranza vuole fare un fondo senza fondo". Questo è un fatto estremamente negativo perché si va a speculare sulla vita di tante persone che sono in stato di difficoltà , che stanno male, e anche sulla fatica di tante famiglie che oggi, in assenza di strumenti economici, tengono sulle loro spalle il problema di tanti disabili giovani e adulti o di tanti anziani non autosufficienti.


AUDIO INTERVISTA

INFO:

http://www.regione.veneto.it
http://www.consiglio.regione.veneto.it
http://www.andreacausin.it


PER APPROFONDIRE:

Il testo della proposta di legge numero 131

Il testo della proposta di legge numero 136


IN DISABILI.COM:

LEGGE REGIONALE PER LE CURE PALLIATIVE


Alessandra Babetto

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