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La notizia l'ha data il Corriere della Sera: i ministeri del Welfare e delle Pari Opportunità avrebbero steso un provvedimento "salva badanti", che il governo dovrebbe discutere a breve.
Una deroga alla legislazione in materia di immigrazione, che potrebbe rientrare come emendamento al disegno di legge sulla sicurezza in approvazione al Senato.
Ma non una semplice regolarizzazione generalizzata. Questo spiraglio si aprirebbe solo per chi assiste persone over 70 anni o persone disabili con indennità di accompagnamento, e solo tra coloro che il 31 maggio scorso hanno fatto richiesta di regolarizzazione. Dal momento che in quella registrazione non era richiesta la segnalazione delle mansioni svolte, non è dato sapere quante di queste 400 mila persone rientrerebbero nei parametri.
Ma tant'è: la palla è buttata. E le reazioni non si sono fatte attendere.
In una e nell'altra direzione.
Ne riportiamo alcune, intanto.
Maroni critica anche l'approccio che sarebbe alla base dell'emendamento.
"Faccio fatica a definire queste figure intermedie di semiclandestini. E poi perchè la badante sì e il muratore con tre figli no? Perchè una badante che si occupa di una persona di settant'anni sì e quella che segue una persona di 69 no? Si fa fatica a trovare una logica. Respingo la morale di chi chiede al governo intransigenza delle leggi e poi chiude tutte e due gli occhi per interessi personali. Questa doppia morale non mi appartiene".

Dall'opposizione si fa sentire Walter Veltroni: "Il governo colpirà decine di migliaia di badanti che svolgono una funzione sociale in 350 mila famiglie italiane. E' un fatto ingiustificabile".

A sorpresa si schiera contro il provvedimento di Sacconi e Carfagna anche la Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati, per bocca del segretario regionale del Veneto Franco Piacentini: "La maggior parte di queste signore non ha alcuna formazione socio sanitaria e socio assistenziale. Spesso si limitano ad un aiuto domestico. Meglio sarebbe puntare sull'assistenza qualificata, incrementando le risorse".

Le Acli (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani) invece lamentano l'esclusione delle colf e delle baby sitter, "incomprensibile e inaccettabile" perchè, prosegue la nota, "il 75 per cento delle circa 410 mila richieste di assunzione di lavoratrici domestiche riguarda le colf, e solo il 25 per cento le cosiddette badanti, che da contratto svolgono il ruolo di assistenti familiari".
Infine la proposta: "Una regolarizzazione, come fu fatta nel 2002, per tutti i cittadini stranieri che dimostrino al 30 maggio di lavorare da almeno tre mesi in Italia, sulla base di requisiti idonei e nel rispetto delle dovute indagini per accertamenti di ordine pubblico".

INFO:

Il sito del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali

Il sito del Ministero per le Pari Opportunità

Sull'argomento "badanti" vedi anche:
PER UN'INCLUSIONE LAVORATIVA DI QUALITA'

BADANTI: DOMANDA IN CRESCITA E OFFERTA PIU’ QUALIFICATA


[Alberto Friso]

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