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Approvato anche alla Camera il provvedimento che si occupa di dare una risposta alle persone con disabilità grave senza sostegno familiare 

E’ stato approvato definitivamente anche alla Camera il DDL “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare” che fa del Dopo di Noi legge. Dopo l’approvazione dello scorso maggio in Senato, alla Camera i voti a favore sono stati 312, 64 i contrari, 26 gli astenuti. M5S ha votato contro, Sinistra italiana si è astenuta. Come anticipato qualche settimana fa, il testo contiene delle disposizioni per affrontare il futuro delle persone con disabilità gravi dopo la morte di parenti che potessero prendersi cura di loro.

Cosa stabilisce la legge – Innanzitutto, con la legge appena approvata viene creato un nuovo fondo, compartecipato da regioni, enti locali e organismi del terzo settore, che raccoglie nei prossimi 3 anni 180 milioni di Euro che saranno dedicati alla cura di persone con disabilità grave e prive del sostegno familiare.
Attraverso il denaro di questo fondo, i cui requisiti di accesso dovranno essere stabiliti dal Ministero del Lavoro, si intende realizzare progetti che dovrebbero essere di sostegno all’indipendenza di queste persone, come abitazione in gruppi o co housing. Uno degli obiettivi della legge è consentire ai genitori di mettere a punto un progetto individuale, quando sono ancora in vita, per la cura e assistenza del congiunto, di modo che si eviti il ricorso automatico alla ospedalizzazione quando essi verranno a mancare. Così il testo: «tali misure sono definite con il coinvolgimento dei soggetti interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi».

La legge stabilisce inoltre sgravi, esenzioni e incentivi per la stipula di trust ma anche polizze assicurative e trasferimenti post-mortem di beni che i genitori potranno stabilire per i loro figli anche prima della morte del padre o della madre.

I pareri – Mette l’accento su ciò che non si è del tutto scongiurato, ovvero il "pericolo segregazione", la FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Il suo presidente, Vicenzo Falabella dichiara:  - “Questo confronto e interesse deve ora diffondersi nei territori e nelle comunità locali per rendere operativi e concreti gli intenti della norma, ma deve anche estendersi ad altri aspetti altrettanto drammatici che riguardano il rischio di segregazione e di isolamento delle persone con disabilità.”
FISH infatti, pur apprezzando il traguardo raggiunto, conferma le perplessità circa quella che considera un’occasione perduta e cioè interventi molto più stringenti per la deistituzionalizzazione delle persone con disabilità che oggi vivono in istituti segreganti. “Non è sufficiente prevedere in legge che il ‘dopo di noi’ riguarda anche percorsi di di deistituzionalizzazione, ma è necessario impedire che quelle istituzioni continuino ad esistere, siano accreditate, convenzionate e finanziate con soldi pubblici.”
"Ora la norma deve essere concretamente applicata - prosegue la nota FISH. Se le novità che riguardano il trust e le agevolazioni fiscali non dovrebbero incontrare difficoltà applicative, rimangono al contrario una incognita i tempi e le modalità di concreta attuazione dei servizi e dei sostegni diretti alle persone e alla famiglie. Su questi molto incide la volontà politica e la capacità organizzativa di regioni e territori oltre all’indirizzo dei Ministeri competenti.
“Su questo anche FISH svolgerà il suo ruolo di monitoraggio e di stimolo per favorire una corretta e veloce attuazione, ma anche per vigilare su distorsioni applicative lontane dalle volontà del Legislatore e di chi ha voluto questa norma.”

I pareri politici - Sul fronte politico, si registra la soddisfazione della deputata PD, Ilena Argentin: -  "Oggi in aula ho sentito tanta retorica sull'handicap, ma fortunatamente abbiamo voltato pagina con la legge per il Dopo di noi. Non so quanti miei colleghi sappiano perché hanno votato si o no, ma so che questa è una giornata di festa per i genitori  delle persone con disabilità grave” . "Sono certa che noi del Pd ce l'abbiamo messa proprio tutta per passare dalle parole ai fatti, come dimostra il nuovo capitolo di bilancio che prevede tanti soldi, ben 180 milioni di euro in tre anni. Ho già detto più volte che per me questa legge da sola basta a dare un senso alla legislatura", aggiunge la deputata, "e sono davvero orgogliosa del risultato raggiunto. Soprattutto perché da oggi sarò in grado di rispondere a tanti genitori che aspettano da anni una prospettiva per il futuro e un sostegno. Da oggi possiamo spezzare la catena della sofferenza e della solitudine, abbiamo uno strumento in più, e questa società, grazie al nostro impegno, è più civile".

Diametralmente opposto il giudizio del M5S- "Questa legge sul 'dopo di noi' rappresenta un'occasione mancata per la vera presa in carico di cittadini disabili, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più fragili e meno abbienti. Fortemente favorite, invece, sono le assicurazioni e i trust, che si rivolgeranno ai cittadini abbienti e che hanno usufruito di un bel regalo da parte di Pd e governo. In sostanza, i privati potranno offrire strumenti di sostegno ma soltanto nei confronti di quanti già oggi sono in grado di assicurarseli. Una beffa che amplia la forbice tra famiglie ricche e povere con disabili a carico.
"A monte del ragionamento su questa Proposta di legge che la maggioranza ha approvato c'è un presupposto che non può essere taciuto: se lo Stato fornisse un'adeguata assistenza - già adesso obbligatoria per legge - ai cittadini disabili conviventi con genitori, non ci troveremmo nell'attuale stato di abbandono cronico, rispetto al quale si cerca poi di mettere toppe con provvedimenti come il Dopo di noi, i quali si traducono in spregiudicati favori nei confronti di soggetti privati.
Infine, questa legge esclude sostanzialmente dai suoi benefici un milione e ottocentomila disabili. Chi è economicamente in grado di accedere a strumenti privati di sostegno, attraverso assicurazioni e trust avrà un modo in più per potersi adeguatamente tutelare ma a tutti gli altri, la stragrande maggioranza della platea, andranno solo le briciole. Le risorse non solo non saranno assegnate in base alle reali esigenze dei singoli territori ma, una volta suddivise, saranno talmente esigue da non consentire nessun miglioramento nella tutela e assistenza dei disabili".

Redazione


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