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soldiPoco risparmio effettivo, difficile applicabilità dei criteri e rischio di effetto boomerang le criticità rilevate dalla Corte dei Conti

E’ una soddisfazione amara quella che la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) esprime sulla sonora stroncatura da parte della Corte dei Conti del Disegno di Legge Delega della Riforma Fiscale e Assistenziale al vaglio in Parlamento in questi giorni, stroncatura che va a confermare le critiche da sempre mosse dalla Federazione.

La Corte dei Conti, chiamata dalla Commissione Finanze della Camera ad esprimersi sul Disegno di Legge Delega della Riforma Fiscale e Assistenziale, boccia in sostanza il progetto.
Sorvolando sulla parte strettamente fiscale (sulla quale comunque la Corte esprime giudizio negativo), per quanto riguarda la delega assistenziale molte sono le criticità emerse dal parere tecnico della Corte, secondo la quale più che una riforma, sembrerebbe un obiettivo di mero risparmio e di taglio dagli esiti incerti e dagli effetti imponderabili. Vediamo di capire i punti deboli evidenziati dalla Corte dei Conti.

POCO RISPARMIO ‑¬â€˜ Secondo la Corte sono davvero limitati i risparmi effettivamente conseguibili su una spesa che ammonta a poco meno di 30 miliardi di euro per il comparto assistenza, che oggi garantisce pensioni e indennità di accompagnamento per invalidi civili, pensioni sociali, integrazioni al minimo, maternità , ecc,  che arrivano a 40 se si considerano alcune prestazioni previdenziali come le pensioni di reversibilità .

AUMENTO NON AUTOSUFFICIENZA ‑¬â€˜ Per quanto riguarda la concessione di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, la Corte sottolinea le difficoltà ad applicare limiti reddituali e patrimoniali, evidenziando inoltre come queste erogazioni spesso siano fatte per compensare la mancanza di strutture e servizi su tutto il territorio. Il rischio quindi sarebbe quello di risparmiare da un lato, ma di trovarsi a dover fronteggiare un prevedibile aumento dei fenomeni di non autosufficienza. 

IL PESO SULLE REGIONI ‑¬â€˜ Anche il €˜fondo per l’indennità sussidiaria‑¬ incassa le critiche della Corte dei Conti. La gestione del fondo, che dovrebbe essere ripartito fra le regioni in base a popolazione residente, tasso d’invecchiamento e altri standard definiti, secondo la Corte vedrebbe un contingentamento della spesa per l’indennità di accompagnamento a carico delle stesse regioni, che dovrebbero prevederne e contenere il futuro andamento.

RIDUZIONE POLITICHE DI SOSTEGNO ‑¬â€˜ Il problema evidenziato dalla Corte dei Conti sta nella mancanza di una chiara definizione dei livelli essenziali di assistenza, con il rischio quindi che la riforma possa ridurre ulteriormente le politiche a sostegno dei non autosufficienti. Inoltre gli  standard stabiliti per la ripartizione delle risorse tra le regioni secondo la Corte non permetterebbero di individuare e rispondere agli effettivi fabbisogni.

ANCORA TAGLI ‑¬â€˜ Infine la Corte dei Conti fa un bilancio €˜storico‑¬ della spesa sociale, sottolineando come ormai da anni le somme destinate dallo Stato all’assistenza abbiano subito rilevanti tagli, ricordando come €˜il mancato rifinanziamento del fondo per le autosufficienze, la riduzione degli stanziamenti per il fondo politiche sociali e per la politica abitativa hanno già sensibilmente inciso sul quadro degli interventi in ambito locale‑¬.

PER APPROFONDIRE

La Delibera della Corte dei Conti

 

IN DISABILI.COM:

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Redazione

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