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assistenza: una donna spinge una persona su sedia a rotelle La Fish Veneto lancia una petizione con la quale chiede alla giunta regionale di intervenire  contro la riduzione dei servizi domiciliari introdotti con il riordino dei servizi per persone disabili e anziane

Chiamano all'appello non solo le persone con disabilità e le loro famiglie, ma tutti i cittadini del Veneto, i rappresentanti regionali della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che lanciano  una petizione contro la riduzione di servizi per le persone con disabilità .  Al centro del dibattito, i provvedimenti previsti dalla delibera 1338 approvata a fine luglio, con la quale si riordinano i servizi domiciliari, con l'introduzione della ICD (impegnativa di cura domiciliare). Si tratta di una nuova modalità di accesso al servizio che preoccupa enormemente la Fish, la quale denuncia la preoccupante  riduzione di servizi sociali e sanitari per disabili e anziani, in questo nuovo meccanismo.

La petizione, che fa appello appunto  a tutti i cittadini veneti, perché "la disabilità non è un fatto privato", segue alle iniziative promosse contro la Giunta Zaia che la Fish sta portando avanti.

Così la Fish: Non ci si può nascondere dietro l'alibi della crisi e della mancanza di fondi, non si possono negare le prestazioni domiciliari alle persone in situazione di gravità , non si possono teorizzare e prevedere le liste d'attesa, non si può negare la frequenza piena del centro diurno, non si possono trasformare in ghetti le comunità residenziali, bisogna finirla di chiedere soldi alle famiglie per servizi che sono dovuti. Il problema, sottolinea la Fish Veneto, è il taglio che la Regione perpetra ai servizi essenziali diurni e domiciliari alle persone in situazione di gravità , ma anche, continua la Fish, il fatto che "nega l'assistenza, mette il bisogno in lista d'attesa, ghettizza le persone negli istituti, nega il diritto ad una vita dignitosa".

La situazione si rivela quindi insostenibile per le famiglie, sempre più costrette a ricorrere alla residenzialità . Di fronte a questa emergenza, la  richiesta della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap è chiara e netta: "Bisogna programmare e costruire una solida rete di protezione sociale e socio-sanitaria, non cambiare nome ai servizi. Bisogna investire sui servizi diurni e domiciliari, non favorire la residenzialità a pagamento".  Ricorda inoltre la Fish come i fondi per il sociale siano stati bersaglio, negli ultimi anni, di progressivi tagli a livello nazionale:  "Nel 2008 lo stanziamento per i Fondi sociali nazionali era di 2.526,7 milioni. In tre anni il governo Berlusconi lo ha quasi azzerato portandolo a 200,9 milioni. Nel 2013 il governo Monti ha stanziato 775,9 milioni. Questi sono i numeri del degrado. Decenni di battaglie per i diritti e l'esigibilità delle prestazioni rischiano di essere spazzati via. Non è accettabile, non è degno di un Paese civile".

La Fish chiede quindi di alzare la voce e far giungere il proprio disappunto alla giunta regionale, promuovendo iniziative di informazione ma anche di protesta, e con questo obiettivo diffondere la petizione. Questo il testo della petizione, per la quale si raccolgono le firme:

Al Consiglio regionale chiediamo un serio impegno per il rilancio delle politiche sociali e socio sanitarie, una piena assunzione di responsabilità , scelte finanziarie conseguenti. I servizi tagliati, vanno ripristinati, le liste d'attesa vanno eliminate, l'assistenza domiciliare alle persone con disabilità e alle persone anziane non autosufficienti deve essere realmente garantita. Servono servizi diurni di qualità , comunità residenziali di tipo familiare, i piani individuali. La vita merita di essere vissuta, con dignità .
I servizi non devono essere considerati come un costo assistenziale insopportabile che grava sui bilanci, ma come un investimento in grado di generare lavoro, solidarietà , coesione. 
La Regione con il bilancio 2014 deve fornire le risposte che chiediamo perché ai diritti umani devono inchinarsi anche i bilanci. Va potenziato il Fondo sociale destinato ai Comuni e quello per la non autosufficienza, va fatta una  battaglia campale contro gli sprechi e i costi della politica, subito.
Chiediamo anche le dimissioni dell'assessore regionale contro i servizi sociali in quanto non adeguato al ruolo ricoperto. Il suo comportamento irriguardoso nei confronti delle famiglie provoca inutili conflitti, le sue  irragionevoli e confuse proposte mascherano il vuoto della politica sociale. Un assessore di fatto contro i servizi sociali.
Serve una svolta.
Noi sottoscritti sosteniamo le proposte della FISH. Chiediamo alla Giunta Zaia di rispettare i diritti delle persone con disabilità , di garantire realmente i servizi sociali e socio sanitari, di rendere certe ed esigibili le prestazioni.


PER APPROFONDIRE:
Il testo della Delibera n.1338 del 30 luglio 2013


Per info:

Fish Veneto
http://www.fishonlus.it/veneto/


IN DISABILI.COM:

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Redazione



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