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foglio con mano che firma contrattoL'accordo mette in atto l'articolo 25 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

E' un bel traguardo quello che le famiglie delle persone disabili mentali hanno raggiunto nei giorni scorsi. In ottemperanza a quanto affermato dall'articolo 25 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità , in Italia anche i disabili mentali  finalmente potranno stipulare polizze assicurative contro il rischio infortuni o malattia. Fino a ieri, infatti, questo diritto era negato, o meglio, non contemplato tra le Condizioni generali dei contratti assicurativi delle agenzie.

L'importante risultato arriva dopo l'accordo - per ora solo verbale, ma presto ufficializzato - tra Ania  (Associazione delle imprese assicuratrici),  Progetto Itaca , onlus che opera al fianco delle famiglie dei disabili, Unasam (l'Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale)  e Isvap  (l'Istituto di vigilanza delle assicurazioni private), al termine di una lunga battaglia fatta di petizioni e iniziative di sensibilizzazione, per una campagna appoggiata anche dal giornale Avvenire.

Si è trattato di una battaglia che  ha coinvolto le famiglie dei disabili mentali, per i quali le stime in Italia parlano di circa 2 milioni di persone, alle quali era di fatto impedito di assicurarsi contro malattie o infortuni.  Impedimento contrario, tra l'altro, all'articolo 5 della Convenzione ONU sui diritti dei disabili, secondo il quale "le discriminazioni delle persone con disabilità , le quali devono poter ottenere, a condizioni eque e ragionevoli, un'assicurazione malattia e, nei Paesi nei quali sia consentito dalla legislazione nazionale, un'assicurazione sulla vita".

Cercando una motivazione alla reticenza delle compagnie assicurative alla stipula di contratti da parte di disabili mentali, verrebbe quindi da pensare che questi siano più soggetti a infortuni o patologie quali ictus, cancro e malattie infettive, ma i dati lo smentiscono. Si ammalano come e non più di tutte le altre persone. Non esistono quindi motivazioni all'esclusione dei disabili mentali dal diritto di stipula di assicurazione contro infortuni e malattia. La disabilità mentale (che comprende una serie di patologie, dalla più gravi come schizofrenia, depressione maggiore, disturbo borderline di personalità e disturbo bipolare alle meno gravi) non potrà quindi essere una condizione utile al rigetto delle domande di stipula di polizza da parte delle assicurazioni, poiché l'Ania riconosce non conforme alla legge l'esclusione dei disabili mentali alla possibilità di sottoscrivere un contratto di assicurazione.

L'accordo è in attesa di definizione ufficiale, con un percorso burocratico ben preciso:  entro la fine dell'estate i disbrighi burocratici dovrebbero essere terminati. A quel punto sarà possibile la stipula dei primi contratti, nei quali le compagnie assicurative dovranno applicare le medesime condizioni di qualsiasi altri clienti.


PER INFO:

Progetto Itaca 



IN DISABILI.COM:

SPESA SENZA BARRIERE PER I DISABILI MENTALI GRAZIE AL PROGETTO SUPERMAN



Francesca Martin

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