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logo cittadinanzattiva€˜Sembra che il solo obiettivo sia di aumentare le verifiche sanitarie e amministrative, e quindi di limitare l’aumento della spesa assistenziale‑¬

Quello dell’invalidità civile è un tema scottante, come dimostrano anche i frequenti botta e risposta tra associazioni e INPS sui dati dei falsi invalidi (a questo proposito si legga anche ANMIC E FISH SUI FALSI INVALIDI: I DATI INPS SMENTITI DAL MINISTERO). Per cercare quindi di fare chiarezza sulla situazione, €˜riaffermare il diritto dei cittadini a ottenere le €˜indennità economiche correlate al riconoscimento delle minorazioni civili‑¬ e denunciare lo stato di estremo disagio in cui gli stessi versano, Cittadinanzattiva ha messo in campo, a maggio scorso, la campagna Sono un V.I.P.  (very invalid Person).

Attraverso questa campagna Cittadinanzattiva ha interpellato gli stessi cittadini, raccolto firme e promosso manifestazioni ed eventi per denunciare le difficoltà causate dalla nuova procedura per il riconoscimento dell’invalidità civile, entrata in vigore a inizio 2010. La campagna ha quindi registrato i disagi dei cittadini, i quali denunciano nella grande maggioranza dei casi tempi lunghissimi per il riconoscimento dell’invalidità , e in generale una serie di difficoltà burocratiche lungo il percorso per vedere riconosciuto il loro diritto alle indennità .

La Campagna V.I.P. è anche stata strumento per denunciare la restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell’accompagnamento attuate dall’INPS, che secondo Cittadinanzattiva sarebbero in aperto contrasto con le norme vigenti, attraverso la Comunicazione interna del Direttore Generale INPS e le €˜linee guida operative‑¬.  Lo studio mette quindi in evidenza le criticità che ha dimostrato la nuova procedura di riconoscimento dell’invalidità : criticità che, oltre a riguardare appunto i tempi, si riscontrano anche sulle difficoltà di accesso alla nuova modalità informatizzata, che crea problemi sia ai cittadini che ai medici INPS, dei quali tra l’altro si è assicurata la presenza nelle Commissioni Mediche ASL solo nel 46% dei casi, disattendendo quindi la normativa.

In merito alle nuove procedure, che istituiscono un nuovo filtro attraverso l’invio dei verbali alla Commissione Medica dell’INPS,  Cittadinanzattiva dice quello che in diversi sospettano:  la nuova procedura di fatto viene trasformata dall’INPS nell’opposto rispetto alle ragioni dichiarate: un procedimento molto più complesso e burocratico per il cittadino. Sembra che il solo obiettivo sia di aumentare le verifiche sanitarie e amministrative, e quindi di limitare al massimo l’aumento della spesa assistenziale. A sostegno di questo, lo studio porta i dati che registrano nel 2010 aumento del numero di provvidenze respinte dall’INPS rispetto al 2009 (22,1%), nonostante una riduzione dell’11,4% delle richieste di concessione di provvidenze.

A  dimostrazione infine del sospetto che l’infoltimento delle verifiche sia dettato più che altro da una volontà di contenimento della spesa, il dato molto esiguo delle indennità non confermate. A questo proposito, lo studio sottolinea tra l’altro la discrepanza con quanto affermato dall’INPS, indicando come tale dato disattende quanto dichiarato dal Presidente Mastrapasqua (intervista al Corriere della Sera 16 febbraio 2011): €˜una pratica su due (il 49%) di quelle trasmesse dalle ASL viene corretta dall’INPS che, fatti i suoi controlli, riduce la prestazione o la toglie‑¬. I  casi infatti di non conferme nel 2010 si attestano sul 20%: si tratta in sostanza di una indennità revocata  su 10 e non una su 4 come sostenuto dall’INPS.

Per sottolineare quindi la non totale efficienza del sistema, lo studio presenta infine i dati che ci riportano l’accoglimento in massima parte dei ricorsi presentati dai cittadini contro i verbali emessi dall’INPS alla magistratura. Secondo i dati, infatti con particolare riguardo all’invalidità civile il peso della soccombenza dell’istituto è pari al 57,7% sulle sentenze sfavorevoli (61,5% nel 2009)

A conclusione del documento di ricerca, le richieste che Cittadinanzattiva avanza, alla luce dei risultati ottenuti, allo Stato. Tra esse:  azioni ad hoc anche nei confronti dei propri funzionari che violano le norme per l’assegnazione delle invalidità , l’avvio doi una indagine formale sulle nuove procedure sulle quali cercare di attuare migliorie, e che l’INPS annulli immediatamente la Comunicazione interna del Direttore Generale INPS e le €˜linee guida operative‑¬ del 20 settembre 2010, con riguardo ai criteri di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, ripristinando così le vigenti previsioni di legge. Ciò garantirebbe il rispetto della volontà del Parlamento, il quale si era già espresso sull’argomento (bocciando l’emendamento al Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122, che tentava di restringere i criteri per la concessione dell’indennità di accompagnamento).

I numeri parlano chiaro, vedremo i fatti.



PER APPROFONDIRE

Lo studio di Cittadinanzattiva Sono un V.I.P. 


INFO:

www.cittadinanzattiva.it

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Francesca Martin

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