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Aziende agricole che consentono l'inserimento sociale e lavorativo dei più deboli.
E' l'innovativo progetto "Fattorie Sociali", promosso dall'Ufficio del Consigliere Delegato alle Politiche dell'Handicap, che ad oggi vede attive 15 aziende agricole.
La giornata internazionale del 3 dicembre è stata l'occasione per tirare le prime somme dell'esperienza. Con risultati positivi, come racconta l'onorevole Tiziana Biolghini, Consigliera delegata alle Politiche dell'Handicap della Provincia di Roma: "In questi ultimi anni ci siamo impegnati in modo concreto nell'implementazione di piani strategici di sviluppo dell'economia sociale su base locale, affermando con forza che la disabilità non è soltanto una sfida per la collettività ma soprattutto una grande occasione di ricchezza. Anche se l'istituzione del Forum delle Fattorie Sociali è stato un iter lungo ed alcune volte stancante, sono particolarmente orgogliosa del Progetto delle Fattorie Sociali, luoghi dove i disabili ed i normodotati possono unire le proprie sinergie a livello umano e professionale". 

I soggetti coinvolti sono disabili, ma anche tossicodipendenti, detenuti, anziani, impiegati in attività agricole, di coltivazione, di allevamento o di trasformazione di prodotti agroalimentari.
La ricerca e le sperimentazioni di questi ultimi decenni hanno ampiamente evidenziato che il rapporto con la natura e gli organismi viventi possono alleviare in modo significativo le condizioni di disagio di persone che si trovano a vivere una momentanea o permanente condizione di fragilità, oltre a facilitare l'inserimento lavorativo di individui con disabilità o portatori di disagio sociale. Inoltre, nelle Fattorie Sociali ci si può dedicare all'assistenza e alla cura degli anziani e di degenti post-ospedalieri, si possono insediare asili nido, ludoteche, centri di produzione artistica e tutti quegli altri servizi che vengono definiti come "servizi di prossimità".

Ma c'è di più: accanto a tali molteplici opportunità le Fattorie Sociali presentano notevoli possibilità di sviluppo legate alla commercializzazione dei propri prodotti alimentari, che non portano i segni di eventuali difficoltà delle persone che li hanno prodotti. Esse sono, quindi, l'elemento più moderno di un'agricoltura etica e responsabile e rappresentano un ideale punto di raccordo tra le attività del cosiddetto Terzo settore e le nuove esigenze di multifunzionalità dell'imprenditorialità agricola.

 - Forti potenzialità per il territorio di Roma  
Le prospettive per il futuro dell'agricoltura sociale nella Provincia sono incoraggianti: secondo i dati del Censimento agricolo del 2000, infatti, sul territorio della Provincia di Roma sono presenti circa 60 mila aziende agricole, di cui il  32 per cento condotte da donne . Quelle che hanno aderito al regime biologico sono 242, su una superficie di 21.700 ettari, la più ampia tra le Province del Lazio, in virtù di una dimensione media aziendale di oltre 50 ettari. Le aziende insediate su proprietà pubbliche sono 155 e rappresentano  il 25 per cento della superficie agricola utilizzabile. Si tratta di 72.500 ettari, il 60 per cento dei quali appartiene ai Comuni. Da questi dati emerge come il territorio della Provincia di Roma offra enormi potenzialità per lo sviluppo di programmi a finalità sociale che ricorrono all'agricoltura e alle attività a questa connesse per realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi e di integrazione dei soggetti svantaggiati. 


INFO:
Ufficio Handicap Provincia di Roma
Segreteria dell'Ufficio del Consigliere Delegato alle Politiche dell’Handicap
Via delle Tre Cannelle 1B,
00187 Roma
Telefono 06.67667396 - 97
email: prob.handicap@provincia.roma.it

Vedi anche i seguenti articoli, su esperienza di agricoltura sociale
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[Alberto Friso]

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