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"Quella appena approvata è una legge di grande civiltà e il pieno consenso che si è realizzato su di essa onora il Parlamento", ha detto Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie.
La novità è che dopo la Camera ora anche al Senato è passato all'unanimità il testo di legge che il Ministro proponeva per consentire ai disabili l'accessibilità alle nuove tecnologie digitali ed informatiche, Internet compreso, superando l'attuale divario digitale.
Con questo provvedimento, di cui abbiamo seguito tutto l'iter (vedi l'articolo a firma di Diomira Pizzamiglio), l'Italia si pone al primo posto in Europa su questo fronte, con la normativa più completa, proprio mentre si sta concludendo "l'Anno Europeo del Disabile".
Dopo il voto, che è stato espresso in sede legislativa nella mattina del 17 dicembre dalla Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni di palazzo Madama, il ministro Stanca ha sottolineato come il provvedimento, che riunisce in un disegno di legge governativo diverse proposte di legge parlamentari, "consentirà di abbattere le barriere digitali e creare invece rilevanti opportunità, per consentire agli oltre 3 milioni di disabili italiani di poter studiare, lavorare e partecipare attivamente alla vita sociale, senza esclusioni".
A tale proposito, il Ministro in particolare ha posto in evidenza che "il non riconoscere questa forte esigenza di totale inclusione può causare tre ordini di deficit: economico, in quanto non impiegare le risorse disponibili comporta una perdita onerosa; sociale, perché non integrare qualsiasi categoria crea emarginazione; democratico, perché non permettere la partecipazione significa negare la piena cittadinanza".
Il provvedimento appena approvato, nelle scorse settimane, in occasione di un recente vertice sulla disabilità, a Washington, tra il Governo Usa e quello UE, è stato indicato come un modello di legge da prendere ad esempio.
La speranza è che dopo una così veloce approvazione si passi quanto prima ad una seria applicazione sul campo.
Per una legge probabilmente ancora da limare in alcuni suoi punti, ma che proprio per il fatto di essere diventata ora legge dello stato italiano deve assolutamente essere quanto prima recepita dalle Pubbliche Amministrazioni.

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