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Occupati, come va? Non tanto bene, a sentire i risultati del progetto V.A.R.C.O. (Valorizzazione Adeguamento Riconoscimento Competenze degli Occupati), finanziato dalla Regione Lazio con il contributo del Fondo Sociale Europeo (programma "Equal") e del Ministero del Lavoro, e che ha fotografato la situazione lavorativa delle aziende romane e laziali impiegate nei servizi pubblici locali. La fotografia ha mostrato una gerarchia, che ha in fondo, tra le categorie più disagiate e "meno formate" dalle aziende, i disabili e i lavoratori a bassa formazione scolastica.
Stiamo parlando di gente che lavora, quindi già un gradino sopra. Ma comunque, nell'ordine aziendale, indietro. Che poi, parlando di aziende pubbliche, è già una bella notizia che abbiano dei dipendenti disabili. Infatti la famosa legge 104 non è vincolante per gli enti pubblici. Quindi lavoro sì, ma in ultima fila.
Questo uno dei risultati più significativi emersi dalla ricerca su un campione "scelto" tra gli oltre 30 mila dipendenti di Atac, Cotral, Met.Ro., Trambus, Acea, Ama e Roma Multiservizi.
Per disabili e dipendenti a bassa formazione scolastica, cioè le categorie che in assoluto sono risultate più svantaggiate sul lavoro, sono previsti meno corsi di formazione (ne hanno frequentati nell'ultimo anno solo il 26% dei disabili e il 19% dei lavoratori a bassa scolarità, contro il 46% degli altri dipendenti) e meno impegno, da parte delle aziende, per mettere a frutto le competenze individuali.

Tante altre le informazioni che emergono dalla ricerca. Quando, ad esempio, si chiede cosa davvero sia utile imparare per svolgere meglio i propri compiti, il lavoratore-tipo appare molto legato al carattere nazionale: contano di più le cosiddette 'competenze trasversali' (spirito d'iniziativa, volontà, capacità di lavorare in gruppo, capacità di organizzare e comunicare) e di meno il 'know-how' (informatica e lingue straniere). Del resto, gli stessi intervistati si sentono più forti nelle prime e meno nelle seconde. E ammettono di non essere perfetti utenti di Internet: solo il 23% ritiene di saperlo usare adeguatamente (anche se il 54% lo ritiene fondamentale per il proprio lavoro).
Scarse poi le aspettative per il futuro: il 74% degli intervistati pensa che non cambierà mansioni, solo il 20% coltiva l'idea di fare un lavoro diverso nell'ambito della stessa azienda, solo il 24% ritiene di avere buone prospettive di crescita salariale. In linea di massima, è soddisfatto della propria crescita professionale il 14% degli intervistati; del proprio stipendio, l'8%.

INFO:

Vedi il sito del Progetto VARCO
E-mail: segreteria@progetto-varco.net

Il sito della Regione Lazio

Vedi anche i seguenti articoli, sull'occupazione dei lavoratori disabili:
PROGETTO LAVORABILE, IL 'GIUSTO ATTEGGIAMENTO' PARTE DAI COLLEGHI

INSERIMENTO LAVORATIVO, UNA GUIDA PER CAPIRE

NAUTILUS SULLE NUOVE ROTTE PER L'INSERIMENTO LAVORATIVO


[Alberto Friso

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