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Se c’è un punto su cui si è sempre pronti a ridurre gli investimenti questo è il sociale, e le pensioni di invalidità in modo particolare.
Purtroppo anche l’ultima Finanziaria sembra recepire in pieno questa tendenza, anche se non è ancora detta l’ultima parola.
Una delle accuse che sempre si fanno è che il sociale costa molto e produce poco, in termini economici (che non sono quelli di riferimento per la questione, evidentemente!).
E’ su queste tematiche che interviene la FISH, invitando alla massima vigilanza per evitare strumentalizzazioni.

Nel 2003 la spesa previdenziale per l'invalidità ha continuato a scendere.
Lo ha certificato il Nucleo di valutazione della spesa pensionistica nel suo rapporto di monitoraggio della spesa annuale, recapitato al Ministro Roberto Maroni.

Il numero delle pensioni di invalidità è sceso di ben 120.000 unità ovvero del 4,5% attestandosi sul numero di 2.554.000.
Il dato medio tendenziale nell'ultimo triennio è di una riduzione del 4,77%.
Al contrario dell'invalidità, il numero delle pensioni di vecchiaia ed anzianità è in crescita (+1,95%).

Unico dato in controtendenza è la crescita dell'importo medio della pensione di invalidità (+3,92).
Visto, però, che le provvidenze economiche per gli invalidi civili sono cresciute della sola indicizzazione Istat, ne si ricava che il dato di crescita è dovuto alle somme percepite dai lavoratori con invalidità posti a riposo, non certo a coloro che non hanno alcun reddito da lavoro.

Gli importi medi annui sono di 6.710€, dimostrando l'estrema esiguità delle somme che costringono le persone con disabilità ad una vita sotto il livello di sopravvivenza, traducendosi in enorme peso per le loro famiglie: scarso reddito, poca assistenza previdenziale, quasi inesistenti i servizi territoriali.

La spesa totale del 2003 ha riscontrato un incremento del 5,55% per la vecchiaia/anzianità, un aumento del 3,94% per la reversibilità ed una flessione dello 0,76% per l'invalidità, l'unico dato in costante diminuizione.

Il rapporto in questione è stato secretato.
Contemporaneamente il Presidente dell'INPS Giampaolo Sassi, nonostante questi dati, il 5 novembre 2004 riaffermava la necessità di "realizzare dei risparmi" attraverso la revisione delle competenze di accertamento e verifica per trasferirle all'Inps.

La Fish e le associazioni aderenti si chiedono le ragioni di tanta insistenza per limitare ulteriormente la spesa in favore delle persone con disabilità, considerato che i risparmi sono cosa già fatta ed evidentemente sono stati eliminati quasi del tutto i comportamenti perversi delle commissioni di accertamento.

Si tratta di capire solo se la secretazione del documento e la contestuale propaganda, è strumentale all'esigenza di far crescere l'Inps attraverso nuove competenze oppure un disegno per eliminare tout court gli attuali livelli di assistenza previdenziale.
Per entrambi i casi, le persone con disabilità e le loro famiglie sono in stato di allerta pronti alla mobilitazione anche in virtù dell'assenza di ogni forma di dialogo promessa - e non mantenuta - dal Ministro Maroni.

Ci si augura che altrettanta vigilanza venga attivata dalle Regioni, cui sono state delegate funzioni in materia di invalidità civili, funzioni che all'Inps evidentemente "fanno gola".

Il Presidente della FISH
Pietro V. Barbieri


INFO

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Tel. 06 51605175
Fax 06 5130517
E-mail fish-presidenza@libero.it

Si può consultare lo Speciale Invalidità Civile.

Per saperne di più sulle Pensioni di invalidità clicca qui.


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