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Il trasferimento alle Regioni, ai Comuni e all'INPS della funzione concessoria delle pensioni di invalidità. Lo smaltimento delle pratiche arretrate, bloccate in passato dal trasferimento di competenze. Il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione.
Tutte realtà che il presidente nazionale dell'Anmic Giovanni Pagano sottopone all'attenzione del Ministro del Welfare Roberto Maroni, in seguito all'intervento dell'Onorevole in merito all'aumento della spesa per le pensioni di invalidità civile.
Il timore da parte dell'Anmic è che nella nuova finanziaria si pensi ad un taglio delle risorse destinate alle pensioni di invalidità civile, che risulterebbe ingiustificato proprio a seguito delle circostanze di fatto della situazione italiana.
Delineate per fare il punto della situazione in maniera puntigliosa e precisa.
Pubblichiamo quindi la lettera aperta nella sua forma integrale, quale risposta e approfondimento diretto della questione.

Roma, 9 luglio 2003

Onorevole Ministro,
la Stampa dei giorni scorsi ha pubblicato le Sue dichiarazioni relative all'aumento della spesa che è stata sostenuta nel 2002 per il pagamento delle pensioni di invalidità civile e che ha indotto a chiedere una verifica su tali concessioni.
In qualità di Presidente Nazionale di questa Associazione, ritengo utile fornire qualche indicazione sul problema.
Al riguardo è da considerare che in seguito al trasferimento alle Regioni, ai Comuni e all'INPS della funzione concessoria di dette pensioni, previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 maggio 2000, le pratiche di pensione rimaste in sospeso presso le Prefetture, precedentemente competenti in materia, sono state definite dagli Enti sopra indicati facendo ricorso a maggiori risorse, il che ha consentito un notevole smaltimento dell'arretrato e pertanto un numero di concessioni molto superiore a quello normale, con la conseguenza di una spesa maggiore di quella sostenuta in passato.
Ha influito a determinare tale eccezionale situazione il pagamento delle rate di pensione relative agli anni in cui le pratiche erano rimaste giacenti.
Occorre inoltre tener presente che il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione, oltre a determinare la fruizione delle pensioni per un periodo più lungo, comporta un aumento di istanze riguardanti in particolare la concessione dell'indennità di accompagnamento a causa della maggiore esposizione delle persone anziane a patologie invalidanti.
L'aumento della spesa è inoltre giustificato dalla concessione della maggiorazione fino a 516,46 euro mensili, anche se tale maggiorazione ha riguardato un numero limitato di invalidi civili (circa 30.000) per le rigide condizioni anagrafiche e reddituali previste dalla legge.
Per quanto riguarda la "verifica" annunciata dalla S.V. On.le, lo scrivente si permette di rammentare che il Ministero del tesoro fin dal 1988 opera una serie di controlli sia sui verbali delle commissioni mediche ASL attraverso le commissioni mediche periferiche (ora commissioni mediche di verifica), sia sulle pensioni già concesse. Molte delle revoche disposte e impugnate vengono poi annullate in sede giudiziaria, con aggravio di spese  a carico dello Stato.
Si fa infine presente che negli ultimi anni la percentuale delle revoche intervenute sulle verifiche effettuate non risulta aumentata.
Distinti saluti.

Il Presidente nazionale Anmic
(Associazione nazionale mutilati e invalidi civili)
Giovanni Pagano

INFO
Ufficio Stampa Anmic - Bernadette Golisano
Tel. 06 76963222
Fax 06 7141608
Cell. 339 5022089

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