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Provengono dai Balcani, dal Medio Oriente, dal Nord Africa, dall'Europa latina.
Sono gli esperti di disabilità e cooperazione delle sponde del Mediterraneo, convocati a Bari dall'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO), Disabled Peoples’ International (DPI) e la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), il 15 e 16 settembre.
L'occasione è la "Conferenza Internazionale Disabilità e Cooperazione nel Mediterraneo: un mare di pari opportunità", di cui già vi abbiamo presentato il programma completo nella nostra sezione Agenda.

Abbiamo chiesto al presidente di Aifo, Francesco Colizzi, di presentarci gli obiettivi di questo convenire in Puglia.
Potete ascoltare in streaming a questo indirizzo l'intervista, che in sintesi vi riportiamo anche di seguito. 

"La premessa di questa iniziativa - spiega Colizzi - è la data storica dell'approvazione, nel Dicembre 2006, della convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità.
Da quel momento la sezione italiana Amici di Raoul Follereau ha pensato a questa occasione di incontro, per potenziare la conoscenza di questa convenzione e facilitarne il processo di ratifica e di integrazione a livello di politiche italiane e internazionali.

La disabilità, se stiamo alle cifre dell'Organizzazione Mondiale Della Sanità, riguarda il 10% della popolazione mondiale, quindi se pensiamo ai 420milioni di abitanti delle due sponde del Mediterraneo, grosso modo ci sono 42milioni di persone portatrici di disabilità in questo territorio, che possono beneficiare di questo nuovo strumento, la convenzione, che consentirà loro di partecipare in prima persona ai processi di sviluppo dell'area del mediterraneo. C'è grossa attesa per la ratifica di questo documento da parte dei singoli parlamenti".

In che modo la convenzione potrà trovare una declinazione sua propria mediterranea? Che attese avete anche in questa direzione?

"Intanto noi pensiamo che l'area del Mediterraneo, che è sempre stata storicamente un'area di integrazione di culture e di popoli, sia molto ricettiva verso una nuova visione della disabilità.
Intanto occorre rafforzare l'idea che essere disabili non vuol dire avere una malattia, ma è semplicemente un diverso modo di stare al mondo, una forma diversa ma normale della condizione umana. Partendo da qui le persone portatrici di disabilità possono essere viste non come un peso o come persone da assistere ma al contrario come delle risorse. 42milioni di disabili possono diventare persino una risorsa economica e sociale.
Naturalmente occorre un processo di unpowerment, come dicono i tecnici, cioè bisogna ridare il giusto potere sociale, culturale e politico alla persone portatrici di disabilità e alle loro associazioni.
Questo significa, allora ecco l'attesa del convegno, coinvolgere oltre alle associazioni e alle reti culturali tutti gli attori politici del mediterraneo, ed è per questo che il nostro convegno oltre che naturalmente alla regione Puglia, al ministero degli affari esteri, all'unione europea, ospita il rappresentante della lega araba che si occupa di disabilità.
E' facile intendere come attraverso il tema della disabilità passino perfino delle questioni di grandissimo rilievo della nostra epoca come il rapporto tra il mondo islamico e il mondo occidentale, quindi per il mediterraneo questo è un banco di prova assolutamente importante.
Fare in modo che le persone portatrici di disabilità diventino protagoniste di un nuovo processo di sviluppo significa che esse possono contribuire anche ad un processo di pace.
Ci sono molte presenze che vengono dai Balcani, dal Nord-Africa dal Medio Oriente e poi naturalmente dal resto dell'Europa.
Noi contiamo di approvare anche un documento, una sorta di dichiarazione di Bari che impegni non solo i partecipanti ma le diverse coste sociali culturali politiche i diversi attori istituzionali a sostenere un'iniziativa permanente, perché ovviamente non si tratta di fare convegni ma di produrre azioni significative.
Innanzitutto vogliamo fare pressione perché al più presto la convenzione venga ratificata, in modo tale che possa partire tutto un processo di revisione della legislazione esistente.
In Italia abbiamo ancora leggi arretrate nel settore della disabilità così come ne abbiamo di avanzate".

INFO:

Il sito dell'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO)

Il sito di Disabled Peoples International 

Il sito della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

A questo link trovate l'audio completo dell'intervista rilasciata a Disabili.com da Francesco Colizzi

[Alberto Friso

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