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In Italia è molto elevata la percentuale dei detenuti che ritorna in carcere dopo aver scontato la pena, il che fa supporre che il reinserimento sia tutt'altro che certo e, soprattutto, fa riflettere su quanto sia difficile il reinserimento sociale.
Però, un Articolo della nostra Costituzione stabilisce che la pena deve avere quale scopo principale il reinserimento sociale del detenuto.
Allora, perché non applicarlo?
È l'obiettivo che si è posto Iripa Veneto, l'ente di formazione della Col diretti: formare i detenuti per offrire loro un'opportunità di reinserimento nel tessuto sociale, una volta scontata la pena.
 
330 ore di formazione e pratica, 60 ore di colloquio di orientamento al lavoro e la realizzazione di un giardino di 1500 metri quadrati all'interno della Casa Circondariale di Montorio (VR).
Questi i numeri del Corso per Manutentori di aree verdi, finanziato con il Fondo Sociale Europeo,  che si è svolto a Montorio tra maggio e ottobre di quest'anno, grazie appunto all'iniziativa dell'Iripa di Verona e Vicenza, e che ha formato 13 detenuti.
Il Corso, alla sua terza edizione, è stato realizzato sempre in collaborazione con la Casa Circondariale di Montorio.

"È di grande attualità ed è vivace il dibattito sulla sicurezza della società - spiega Paolo Bedoni, presidente nazionale di Coldiretti e presidente di Coldiretti Verona - su come ridurre la microcriminalità, sugli interventi di recupero sociale e umano dei detenuti.
La Coldiretti vuole dare un suo contributo alla risoluzione di tali problemi: qualificare professionalmente i detenuti, offrire loro gli strumenti per potersi inserire nella società vuol dire aiutarli ad uscire dai circuiti della devianza
".

"Diamo il pieno sostegno a queste iniziative - gli fa eco, il direttore della Casa Circondariale di Montorio, Salvatore Erminio - che consentono ai detenuti di svolgere attività formative in regime di sorveglianza atipica.
Durante il corso, infatti, i detenuti sono stati controllati a distanza, dalle torrette del muro di cinta, il che ha consentito loro di operare in maggior libertà e tranquillità
".

Positiva la novità di quest'anno, che ha visto la realizzazione di uno spazio verde attrezzato all'interno della Casa Circondariale (che dispone di oltre 10mila metri quadrati di aree verdi), destinato al ricevimento delle famiglie dei detenuti con figli minori, con l'intento di creare uno spazio confortevole per favorire incontri e ricordi sereni.
I 13 detenuti che hanno partecipato al Corso sono maschi, in prevalenza extracomunitari.
Gli italiani sono solo tre, di età compresa tra i 20 e i 47 anni, generalmente in possesso di una licenza media, in qualche caso anche della maturità scientifica.
Sono stati selezionati da un'educatrice e da una psicologa in base alle loro attitudini e alle loro motivazioni, e riceveranno una borsa di studio di 900 euro.

Dopo aver sostenuto l'esame di abilitazione, superato da tutti con successo, i 13 partecipanti hanno ottenuto la qualifica di manutentore di aree verdi, una figura professionale poco diffusa e molto richiesta dalle aziende agricole, cooperative e aziende florovivaistiche per la gestione del verde pubblico e privato.
L'iter formativo si sta concludendo con i colloqui individuali di orientamento al lavoro.
Alcuni dei detenuti che hanno frequentato il corso hanno ricevuto, proprio in questi giorni, il permesso per lavorare all'esterno del carcere.
Il progettista del giardino, Giuseppe Magnabosco, che è stato uno dei docenti del corso, sta già contattando alcuni florovivaisti per trovare loro un'occupazione stabile.
"Mi permetto di lanciare un'appello - ha spiegato uno dei detenuti durante la conferenza stampa (l'anonimato è d'obbligo, poiché il detenuto non è stato autorizzato dalle autorità carcerarie) - alle autorità e alle aziende perché ci sia data la possibilità di lavorare onestamente.
Se quando usciamo dal carcere, non abbiamo l'appoggio e il sostegno di nessuno, non abbiamo altra strada che quella che abbiamo percorso fino ad ora
".

L'iniziativa è stata presentata nei gironi scorsi, a Vigo di Legnago nel veronese, nell'ambito del convegno "La Formazione nelle carceri: un progetto per il recupero alla vita sociale e professionale con l'obiettivo di una maggiore sicurezza per la Società".

Si parla tanto di dare una mano al prossimo, perciò... perché non iniziare da loro?


INFO

IRIPA VENETO
Via Locatelli, 1 - 37122 Verona
Tel. 045 8004660
Fax 045 8002398
E-mail iripa.verona@coldiretti.it

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