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Lavorare o andare al fronte?
Per qualcuno il rischio è lo stesso.
La sviluppata area del Nordest paga un tributo altissimo di vittime sul lavoro.
Morti che sembrano spesso contare meno di altri, visto che si parla di stragi del sabato sera molto più che di queste altre - e altrettanto gravi - stragi.

Raccogliamo e pubblichiamo di seguito la dichiarazione di Patrizio Tonon della Segreteria regionale della Cgil del Veneto, regione che registra in assoluto i dati peggiori di tutto il Nord d'Italia.

"Nei primi 6 mesi dell'anno continua nella nostra regione l'infernale carosello degli infortuni e dei morti nel lavoro. L'Inail denuncia 56 incidenti mortali e più di 57.000 infortuni sul lavoro da gennaio a giugno nel Veneto. Sono dati che vanno oltre quelli del 2006, in controtendenza rispetto al leggero ribasso che si riscontra a livello nazionale e certamente i peggiori di tutte le regioni del Nord dove invece si riscontrano segnali di miglioramento rispetto all'anno scorso.
Le province dove ci sono stati più casi mortali sono Venezia con 12, Vicenza che passa da 5 a 12,Verona con 11 e Treviso con 9.
Quanto agli infortuni complessivi, sono Treviso, Vicenza e Verona che proseguono l'atroce sequela con circa 11.000 a testa.
In queste ultime settimane è stata varata la Legge Delega da cui scaturirà il Testo Unico per la Sicurezza nei luoghi di lavoro, un insieme di nuove norme da cui la CGIL si aspetta molto.
Ma non basta. Rimaniamo convinti che per ridurre gli infortuni bisogna limitare fortemente la precarietà e l' irregolarità nel lavoro che anche nella nostra regione permangono molto alte e contribuiscono ad alimentare i rischi per la sicurezza e la salute.
Gli imprenditori non possono continuare a chiedere il massimo di flessibilità e di disponibilità sugli orari per affrontare i mercati. Come ha detto il vescovo di Terni, i lavoratori spesso muoiono sull'altare del profitto e questo non è accettabile.
 Sono ancora troppo poche le aziende dove ci si occupa seriamente della formazione e dell'addestramento dei lavoratori con contratti a termine, dei giovani, dei lavoratori immigrati. Altro che cultura della sicurezza! Se non ci sono una vera vigilanza ed una vera prevenzione, gli infortuni non calano ed aumentano le stesse malattie da lavoro.
Per questo vanno aiutate e sostenute quelle aziende che vogliono impegnarsi veramente sul versante della formazione ed adottare sistemi organizzativi in grado di eliminare al massimo i rischi.
Non ci possono invece essere incertezze nei confronti di chi mette a repentaglio la salute e la vita dei propri lavoratori. La legalità e il rispetto delle leggi in materia di sicurezza vanno garantiti anche con sanzioni pesanti nei confronti di chi non applica le normative in materia.
Lo Stato ha iniziato a investire sulla vigilanza; adesso occorre rafforzare il lavoro di Prevenzione delle ASL, che richiede anche precisi impegni delle Regioni per rendere più efficace l' opera di prevenzione e di controllo, oggi decisamente insufficiente.
Pensare di abbassare gli infortuni e di fare prevenzione limitandosi agli appelli, ai manuali e ai convegni, rischia di essere pura accademia con scarsi risultati sul piano concreto".

Infortuni nel Veneto da gennaio a giugno 2007
                   Infortuni totali - Sola industria - Casi mortali
BELLUNO        2.270               2.131                3
PADOVA          9.679               9.104                7
ROVIGO           2.607               2.352                2
TREVISO         11.025            10.416                9
VENEZIA          9.243               8.808               12
VERONA         11.541            10.421               11
VICENZA        10.867            10.227               12

VENETO          57.236            53.463               56
Variazione infortuni 2007 su 2006 (primo semestre; industria) - regioni del nord

PIEMONTE -1,0
VALLE D'AOSTA -21,0
LOMBARDIA -2,5
LIGURIA -3,5
TRENTINO ALTO ADIGE -3,8
VENETO +1,0
FRIULI V. G. -2,8
ITALIA -1,0
 
 
INFO:

Cgil Veneto
Via Peschiera, 5
30174 Mestre Venezia
tel. 041 5497811
fax 041 5497917
 e-mail regionale@veneto.cgil.it

Sul grave fenomeno degli infortuni sul lavoro vedi anche i seguenti articoli:
CRESCE L'OCCUPAZIONE FEMMINILE, MA ANCHE IL FENOMENO DEGLI INFORTUNI

SICUREZZA SUL LAVORO: SUCCESSO PER LA CAMPAGNA ANMIL

CANTIERI IN SICUREZZA, CONQUISTA DI CIVILTA'


[Redazione]

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