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Ventimila persone in Piazza Navona, a Roma, contro la Finanziaria che qualcuno ha definito delle “illusioni”.
Al di là delle posizioni ideologiche, la manovra di bilancio approvata alla Camera, ed ora all’analisi del Senato, non prevede nulla a favore di anziani e disabili.
Le fasce deboli risultano penalizzate, per non dire dimenticate.
Se la Finanziaria dovesse passare a Palazzo Madama nella versione varata a Montecitorio, per i disabili significherebbe vedere sfumata ancora una volta la possibilità che le pensioni di invalidità civile, ferme alla misera somma di 218,65 euro ossia 423.365 lire, resterebbero nella quasi totalità escluse dall’aumento ad un milione di vecchie lire, promesso ancora l’anno scorso dal governo, per le pensioni minime.
Un dato non indifferente, se si considera che in Italia sono oltre un milione le persone con invalidità, psichiche, fisiche o sensoriali e solo il sei per cento di loro rientra nei parametri di reddito e di età utili per ottenere l’aumento della pensione di invalidità.

I tagli della Finanziaria penalizzano l’insieme delle politiche sociali per i disabili.
Le Associazioni chiedono per gli invalidi delle condizioni minime di diritti, che sembrano completamente omesse nella manovra di fine anno.
Il mancato aumento di tutte le pensioni di invalidità alla quota di 516,46 euro mensili, è solo una delle richieste delle associazioni che raggruppano i disabili, disattese dal governo.
La drastica riduzione dei finanziamenti agli enti locali comporta necessariamente uno stallo dell’applicazione della legge 68|99 sul collocamento mirato dei disabili, una competenza da appena un anno trasferita dalle prefetture alle province.
La riduzione del numero degli insegnanti di sostegno significa non assicurare più il diritto all’integrazione scolastica.
Così come rimane senza risorse adeguate la legge 328 /2000 sull’assistenza, che avendo un’applicazione locale non può godere di contributi idonei.

Altra “nota dolens” è la mancanza di agevolazioni per le prestazioni sanitarie, valide in tutto il territorio nazionale.
La libera applicazione regionale comporta, infatti, una disparità di trattamento tra invalidi di un territorio piuttosto che di un altro.

Una finanziaria che per l’ANMIC, l’associazione Mutilati ed Invalidi Civili, discrimina i disabili e smantella il Welfare.

www.disabili.com vuole fornire a tutto coloro che vogliono far sentire la propria voce in merito alla finanziaria, una piazza virtuale.
Vi invitiamo quindi ad esprimerci il Vostro giudizio inviando delle mail alla Redazione del portale, oppure lasciate un messaggio nel Forum Legge & Fisco, che sarà così visibile a tutti!
Noi ci occuperemo di farle pervenire in Senato, prima che inizi la fase finale di approvazione del testo.

Qui è possibile leggere il testo del disegno di legge e le misure economiche relative alla finanziaria per il 2003: www.governo.it/sez_dossier_nuovi/finanziaria2003/

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