Come qualsiasi progetto di sviluppo, anche quello di diversity management prevede una serie di step obbligatori per garantire la buona riuscita dell’iniziativa:
- ANALISI DEI BISOGNI: mappare le diversità presenti all’interno dell’azienda. In questa fase è utile anche un’analisi esterna del mercato del lavoro, che consente all’impresa di capire come indirizzare le politiche di recruiting, mirando a valorizzare determinate diversità o gruppo target.
- DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI: porsi dei traguardi da raggiungere sul breve, medio e lungo periodo. In questa fase sarà indispensabile coinvolgere tutti coloro che hanno delle responsabilità verso la diversità, in primis le figure più alte della gerarchia aziendale.
- DEFINZIONE DELLE AZIONI: a ciascun obiettivo devono essere associate delle azioni concrete, a breve, medio e lungo termine.
- REPERIMENTO DELLE RISORSE: destinare un budget alle azioni in fase di programmazione.
- MONITORAGGIO DELLE AZIONI: ogni risultato dev’essere misurato sulla base di indicatori definiti prima dell’intervento.
- IMPOSTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA DIVERSITÀ: una delle fasi principali per attuare una politica di diversity management è il recruitment, quando un’organizzazione è poco diversificata può avere senso chiedere ai recruiters di selezionare persone appartenenti a dei gruppi monitorati, incentivando questi comportamenti, per esempio, con una maggiorazione dei compensi.
- VALUTAZIONE E FOLLOW-UP: ogni intervento di diversity management deve essere valutato, sia alla fine del percorso che più avanti, per verificare che il cambiamento sia diventato strutturale all’interno dell’organizzazione.