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LAVORO DISABILI - SPECIALE
a cura di Ilaria Vacca

disabili al lavoro

I CONTRATTI DI LAVORO
TELELAVORO

Si tratta di un contratto in cui la prestazione di lavoro svolta in collegamento da casa, da un telecentro o da luoghi diversi attraverso un computer, con l'impresa da cui si dipende o si collabora.
Questa forma flessibile di impiego presenta dei vantaggi. Per le organizzazioni, introdurre il telelavoro significa, innanzitutto, ridurre i costi. Inoltre, dando ai propri dipendenti la possibilità di organizzarsi autonomamente il lavoro, si aumenta la loro motivazione, la produttività e la creatività .
Per i telelavoratori, il primo e intuitivo vantaggio è la maggior libertà nel conciliare esigenze di lavoro ed esigenze personali/familiari. Da non trascurare, inoltre, il minor stress dovuto soprattutto agli spostamenti.
Il fatto di poter gestire autonomamente la propria giornata lavorativa comporta anche un aumento della soddisfazione personale.

Il telelavoro è in grado di creare nuove opportunità di lavoro, anche e soprattutto per i disabili, diminuendo al tempo stesso il traffico, l'inquinamento e i consumi energetici.

Il telelavoro a domicilio deve essere un 'iniziativa volontaria. Nessuno deve sentirsi obbligato a trasferire il posto di lavoro presso la propria abitazione. Il telelavoro svolto a domicilio deve coprire solo una parte del lavoro full-time e non deve mai diventare un'occupazione a tempo pieno. Il lavoro deve essere pianificato affinché il telelavoratore possa dedicare tempo alle attività di sviluppo, intrattenere relazioni sociali e scambiare nozioni e conoscenze con i colleghi che operano in azienda.

Ai telelavoratori vengono applicate le stesse condizioni di assunzione riservate agli altri dipendenti. Devono percepire lo stesso compenso e godere di pari opportunità in termini di orario di lavoro, ferie e permessi. Il contratto deve inoltre prevedere i criteri per la sostituzione dei telelavoratori nei periodi di ferie o malattia.
Le attrezzature di cui i telelavoratori dispongono a domicilio devono essere paragonabili a quelle presenti in azienda. Il datore di lavoro deve sovvenzionare il telelavoratore nell'acquisto delle attrezzature per ufficio e per informatica di cui egli necessita per lo svolgimento del proprio lavoro a domicilio.

Al datore di lavoro spetta il rimborso delle spese di telefono, luce e pulizia, oltre ai costi associati all'usura/concessione del diritto di godimento dell'area di lavoro nonche' al risarcimento di eventuali danni. Sono a carico del datore di lavoro tutti gli oneri di assicurazione relativi alle attrezzature di lavoro nonché i costi derivanti da eventuali danni subiti dalle attrezzature.

Il telelavoratore appartenente all'azienda viene normalmente rappresentato dal delegato sindacale assegnato alla tutela del lavoro. Se il telelavoratore appartiene all'azienda dal punto di vista organizzativo, la postazione di lavoro a domicilio è tutelata dalla RSU (Legge 300/70). Ai rappresentanti sindacali, in tal caso, si riconosce la facoltà di recarsi presso la postazione di lavoro a domicilio durante l'orario di lavoro retribuito.


 Contenuto realizzato in collaborazione con Jobmetoo

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