COS'E' L'INSERIMENTO MIRATO
Quando le capacità lavorative del disabile, nonostante le sue disabilità; corrispondono a quelle richieste in un dato posto di alvoro, allora l'inserimento lavorativo funziona. In questo caso il datore di lavoro ha trovato un buon lavoratore. Lo spartiacque non è più tra lavoratore normodotato e lavoratore disabile, ma tra il lavoratore che, data una certa mansione, è in grado di svolgerla adeguatamente e quello che non è capace di assumersene la responsabilità.
Ecco le cinque parole-chiave dell'inserimento mirato:
- Orientamento:
avere un progetto di vita, consapevolezza delle proprie capacità, limitazioni, potenzialità e attitudini; conoscere il mercato del lavoro, definire i propri obiettivi esistenziali, sociali e lavorativi. - Formazione:
possedere molte conoscenze e competenze intellettuali, tecniche e umane, acquisite in percorsi formativi e opportunamente certificate. - Esperienza:
maturare un'adeguta conoscenza del mondo del lavoro attraverso stage, tirocini, contratti di formazione in situazione. - Motivazione:
avere chiarezza sui valori del lavoro: contribuire allo sviluppo della collettività, autorealizzarsi e provvedere al proprio sostentamento e a quello di quanti dipendono da noi. - Responsabilità:
assumere il ruolo di lavoratore ed i conseguenti impegni, senza sconti.