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Con quali forme i caregiver che si occupano di un familiare con disabilità possono uscire dal mondo del lavoro, accedere al prepensionamento e ricevere la pensione?

L’argomento pensioni è tra i temi più spinosi del nostro Paese: mentre si sta licenziando la manovra, e ciclicamente si ri-discute di età pensionabile, requisiti di prepensionamento, lavori usuranti e quant’altro, i cittadini cercano di capire quando riusciranno finalmente a godere della pensione.
A questo proposito, una domanda che spesso ci pongono i lettori è se ci sia la possibilità, visto il carico di lavoro e la assenza di ulteriori tutele, di prepensionamento per il caregiver di una persona con disabilità.

Chiariamo subito che non esiste una specifica norma che preveda il prepensionamento del caregiver, tuttavia, in presenza di determinati requisiti, si può accedere alla pensione anticipata secondo quanto previsto da due misure: l’APE social e la quota 41 per i lavoratori precoci.
Segnaliamo subito che la misura dell'APE Social, ch era nata come sperimentazione, è stata prorogata dalla legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2022.

In attesa di comprendere se queste misure verranno prorogate e/o modificate dalla riforma delle pensioni o da altri interventi normativi, qui sintetizziamo quanto è previsto al momento in cui pubblichiamo il presente articolo.

COS’È L’APE SOCIAL
L’Anticipo pensionistico previsto dall’acronimo APE Social è una misura sperimentale introdotta dalla legge di bilancio nel 2017 e confermata (finora) fino alla fine del 2021. Qualora in possesso dei requisiti richiesti, l’APE social consiste in una indennità che viene corrisposta al soggetto che ne faccia domanda, per portarlo fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, o della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia.
L’anticipo pensionistico dell’APE Social si rivolge a lavoratori che abbiano svolto lavori particolarmente usuranti, oppure in condizioni particolarmente difficili, e in possesso di determinati requisiti, primo tra tutti, quello di aver compiuto almeno 63 anni di età e non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero.
L'assegno non può superar i 1.500 euro mensili. L'APE sociale è compatibile con lo svolgimento di attività  di lavoro dipendente o da collaborazione coordinata e  continuativa  che danno titolo ad un reddito annuo non superiore a 8.000 euro e con  lo svolgimento di attività di lavoro autonomo  che  dà  titolo  ad  un reddito annuo non superiore a 4.800 euro, considerati tali importi al lordo delle imposte e dei contributi  previdenziali  e  assistenziali dovuti dal lavoratore. In caso di superamento di tali  limiti  annui, l'APE sociale percepita nel corso dello stesso anno diviene  indebita e l'INPS procede al recupero del relativo importo.

REQUISITI CAREGIVER PER APE SOCIAL
Tra le varie categorie, possono fare domanda di anticipo pensionistico con APE social anche i caregiver di persone con grave disabilità, che abbiano questi requisiti:
- avere almeno 63 anni
- avere un'anzianità contributiva di almeno 30 anni
- essere caregiver da almeno 6 mesi (dal momento della richiesta)
I requisiti della persona che il caregiver assiste sono: essere il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 104, oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Ricordiamo che lo stesso lavoratore con disabilità può accedere all’anticipo pensionistico previsto dall’APE social se in possesso di questi requisiti: avere una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, ed essere in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Qui come richiedere APE Social

COS’È QUOTA 41 PRECOCI
La misura denominata Quota 41 precoci è stata istituita nel 2017 per consentire l’uscita anticipata del lavoro a coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni, e che rientrino in uno dei 5 profili individuati, ovvero: invalido, disoccupato, caregiver, con lavoro gravoso e lavoro usurante.

REQUISITI QUOTA 41 PRECOCI
I primi requisiti per poter accedere a questa uscita anticipata dal lavoro sono:
- 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica
- aver iniziato a lavorare prima dei 19 anni
- aver lavorato per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non continuativi 
- in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (cioè devono trovarsi in quello che viene chiamato sistema misto).
Fermi restando questi requisiti di partenza, come detto, vengono individuate 5 categorie di appartenenza. Rispetto alla categoria dei caregiver, il requisito è di assistere da almeno 6 mesi dal momento della domanda il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. 

Riferimenti normativi:

APE Social
legge 232/2016 (legge di bilancio 2017) e DPCM 88/2017

Quota 41 precoci
legge 232/2016 e DPCM 87 del 23 maggio 2017


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