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Lavoro disabili: omino in carrozzina alla scrivania Le assunzioni temporanee crescono soprattutto al nord-est . Sud fanalino di coda; a  fare più paura è sempre la disabilità intellettiva

L'INDAGINE - L'ISfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, ha realizzato la sesta rilevazione nazionale PLUS (Participation, Labour, Unemployment, Survey), un sondaggio campionario nazionale  richiesta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
In questa rilevazione sono stati inclusi anche i lavoratori e le lavoratrici con disabilità , per i quali l'avviamento al lavoro sembra essere aumentato notevolmente tra il 2010 e il 2011. Secondo l'Isfol gli avviamenti al lavoro sono oltre 22 mila l'anno, circa 1000 in più rispetto al biennio precedente.
Un avviamento al lavoro non è però da considerarsi un'assunzione a tutti gli effetti. Si tratta certamente di un dato positivo, vuol dire che il collocamento mirato in qualche regione italiana funziona. Non certo al sud, dove le assunzioni sono invece decisamente in calo.

AVVIAMENTO AL LAVORO - Per fare chiarezza sul numero di persone che effettivamente hanno un impiego può essere utile confrontare il totale degli avviamenti al lavoro con la quota di riserva (secondo le modalità indicate dalla Legge 68/99 e il D.Lgs 469/97.) dichiarata dalle imprese private e le istituzioni pubbliche. Per il biennio 2010-2012 il numero di assunzioni pubbliche riservate alla quota prevista dalla legge avrebbe dovuto interessare  34.165 persone con disabilità e 143.532 assunzioni private, per un totale di 177.697 posti di lavoro. Inoltre gli avviamenti effettuati da aziende al di sotto dei 15 dipendenti, quindi non soggette all'obbligo di legge, hanno rappresentato circa il 10 % degli avviamenti totali.

IL DIVARIO NORD-SUD  - La ricerca Isfol evidenzia che la tipologia prevalente dei rapporti lavorativi è costituita da contratti a tempo determinato. A differenza degli anni passati oggi i contratti a tempo determinato sono all'ordine del giorno anche per le persone con disabilità ; solo al sud la tendenza alla contrattualizzazione a tempo indeterminato continua a prevalere. Proprio al sud dove le persone con disabilità sono più disoccupate che mai. Solo il 10,9 % degli avviamenti al lavoro del biennio 2010-11 hanno infatti interessato le regioni del sud, contro il 34% del nord-est, il 33,1% del nord ovest e il 21,6 % del Centro.

UOMINI E DONNE SONO UGUALI? - L'Isfol non ci fornisce dati di genere, non ci dice quindi in che percentuale vengano occupate le persone con disabilità di sesso maschile e quante di sesso femminile. Ci viene però in aiuto una ricerca della Fish, presentata qualche mese fa, secondo la quale solo il 2% delle donne tra i 15 e i 64 ha un impiego, contro il quasi 8% degli uomini. Le donne con disabilità inoltre accedono mediamente meno agli studi superiori e universitari.

LA REALTA' ITALIANA  - Negli ultimi anni le persone con disabilità hanno dunque maggior accesso al mercato del lavoro.  I disabili vengono contrattualizzati di più ma per meno tempo e le donne continuano a lavorare meno degli uomini.
Le persone con disabilità al lavoro cominciano ad essere viste in un'ottica di minore anormalità , grazie anche ad un numero sempre crescente di iniziative di promozione dell'integrazione lavorativa, come ad esempio IOLAVORO, svoltasi la scorsa settimana a Torino.

Resta da capire se in questi numeri siano incluse tutte le tipologie di disabilità . Non è chiaro se effettivamente in Italia le persone con disabilità intellettiva cominciano ad essere considerate come potenziali lavoratori.
A tal proposito Isfol ha anche proposto un documento per favorire l'integrazione lavorativa di persone con disabilità intellettiva, che può essere consultato a questo link.

Per info:


ISFOL - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori 
 

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Ilaria Vacca



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