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A chi spetta, quando richiederla, chi ha diritto e quali sono i requisiti per l’Anticipo Pensionistico Sociale in caso di disabilità o handicap grave

Per particolari categorie di persone, fra cui disabili con invalidità superiore al 74%, è prevista la possibilità di accedere all’APE sociale, ovvero all’uscita pensionistica anticipata dal lavoro, senza alcuna decurtazione dalla pensione che spetta. Ne avevamo già anticipato i principali elementi al suo nascere; in questo articolo approfondiamo la questione.

IN PENSIONE PRIMA DEL PREVISTO -  L'Ape, acronimo che sta per Anticipo pensionistico, è il progetto sperimentale che consentirà dal 1 maggio 2017 e sino al 31 dicembre 2018, a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età e si trova a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio di ritirarsi in anticipo per raggiungere la pensione.

PROGRAMMA APE - Il programma dell'APE è contenuto nella legge di bilancio per il 2017 (art. 1, co. 166 e ss. della legge 232/2016).
Esso riguarderà i lavoratori: dipendenti (anche del pubblico impiego), autonomi assicurati presso le gestioni speciali (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) o presso la gestione separata dell'Inps. Restano esclusi gli assicurati presso le casse professionali.
L’Ape può essere:
A) APE volontario: con questo i lavoratori possono andare in pensione prima del previsto, usufruendo di una sorta di “prestito” messo a disposizione da banche e assicurazioni all'Inps, che sarà poi restituito sottoforma di decurtazioni sulla pensione per i primi venti anni dal conseguimento della pensione regolare di vecchiaia;
B) APE sociale: in questo caso particolari categorie di persone – considerate svantaggiate - possono accedere anticipatamente alla pensione senza dover poi vedersi la pensione di vecchiaia decurtata. Proprio a causa di questo significativo beneficio, l'APE sociale può essere richiesta solo in presenza di requisiti molto rigidi (a livello di maggior numero di contributi versati e incompatibilità con altre attività lavorative o altri strumenti di sostegno al reddito). Oltre a ciò l'importo erogato avrà un tetto massimo di 1.500 € mensili - importo massimo che l'APE volontario non ha.

Ci concentriamo qui di seguito sull'APE sociale, e che è bene conoscere nel dettaglio per capire se si rientra nei suoi requisiti.

L'APE SOCIALE: COS'È? - L'Ape sociale è definita come un'indennità di natura assistenziale a carico dello Stato, erogata dall'Inps a soggetti in stato di bisogno.
È una novità in fase di sperimentazione che sarà testata nell'arco temporale citato sopra (1/05/2017 – 31/12/2018). Già per gli anni successivi, se la sperimentazione diverrà prassi, sono fissati dei limiti di spesa, cioè un tot di milioni di euro stanziati, oltre i quali non si può sforare.
Entro il 10 settembre 2018 il Governo verificherà i dati della sperimentazione e formulerà proposte ai fini di un'eventuale prosecuzione.
Questa indennità viene corrisposta solo fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o per il pensionamento anticipato.

CHI PUÒ RICHIEDERLA? – Per richiedere l'APE sociale, bisogna innanzitutto:
- avere almeno 63 anni di età
- maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi
- avere un'anzianità contributiva di almeno 30 anni (o di 36 anni se si è lavoratori in professioni usuranti)
- rientrare in una delle seguenti casistiche:

a) essere disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, ed aver finito integralmente di percepire la prestazione per la disoccupazione spettante da almeno tre mesi;
b) assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 104;
c) avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
d) essere lavoratore dipendente al momento della decorrenza dell'indennità e svolgere da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso (alla tabella dell'allegato C della legge, l'elenco delle professioni riconosciute tali). Solo in questo caso è richiesta un'anzianità contributiva minima di almeno 36 anni.

INCOMPATIBILITÀ – Per avere l'APE sociale bisogna:
- aver cessato qualunque attività lavorativa
[L'APE sociale è compatibile soltanto nel caso in cui si percepiscano redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di 8.000 euro annui e redditi derivanti da attività di lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui]
- non essere titolare di un trattamento pensionistico diretto
- non avere trattamenti di sostegno al reddito come quelli connessi allo stato di disoccupazione involontaria o l'assegno di disoccupazione (ASDI) o l'indennizzo per la cessazione dell'attività commerciale.

A QUANTO AMMONTA L'APE? –  È pari all'importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione. L'importo dell'indennità non può in ogni caso superare l'importo massimo mensile di 1.500 euro (nel caso in cui la pensione calcolata spettante fosse superiore a tale cifra) e non è soggetto a rivalutazione.

PER QUANTO TEMPO VIENE EROGATA? - L'indennità è erogata mensilmente per 12 mensilità all'anno. Essa viene corrisposta solo fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o per il pensionamento anticipato.
Per i dipendenti pubblici che cessano l'attività lavorativa e richiedono l'APE sociale si prevede che i termini di pagamento delle indennità di fine servizio inizino a decorrere dal raggiungimento del requisito anagrafico previsto per il pensionamento di vecchiaia.

DOVE BISOGNA RICHIEDERLA? - Bisogna presentare domanda all'Inps.

QUANDO SARÀ ATTIVO IL SERVIZIO? – L'Inps e la legge stessa dicono che l'APE sociale sarà attivo a partire dal 1 maggio 2017 fino al 31 dicembre 2018. Consigliamo comunque di rimanere aggiornati presso le proprie sedi Inps e i CAF più vicini.

QUAL È L'ITER DEL PROVVEDIMENTO? - La legge di bilancio 2017 prevede che le modalità di attuazione saranno chiarite e disciplinate da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, che sarà adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Qundi, essendo la legge in questione 232/2016 entrata in vigore il 1 gennaio 2017, dovremmo vedere uscire questo decreto entro le prime settimane di marzo.
Nel decreto che uscirà saranno determinati con maggior chiarezza vari dettagli tra cui le procedure per l'accertamento delle condizioni per l'accesso al beneficio e la relativa documentazione da presentare assieme alle disposizioni attuative di quanto previsto.

I limiti di spesa annuali fissati per l'APE sociale sono:
- 300  milioni di euro per l'anno 2017,
- 609 milioni di euro per l'anno 2018,
- 647 milioni di euro per l'anno anno 2019,
- 462  milioni  di  euro  per l'anno 2020,
- 280 milioni di euro per l'anno 2021,
- 83 milioni di euro per l'anno 2022,
- 8 milioni di euro per l'anno 2023.
Qualora dal  monitoraggio delle domande presentate e accolte emerga il verificarsi di scostamenti rispetto alle risorse finanziarie disponibili, l'inizio del versamento dell'indennità è spostato o rinviato in ragione della maturazione dei requisiti (e a parità di requisiti in base alla data di presentazione della domanda) al fine di garantire un numero di accessi all'indennità non superiore al numero programmato in relazione alle predette risorse finanziarie.


Fonti:
Scheda illustrativa e semplificata dell'Inps riguardo l'APE sociale
Schede di lettura della legge di bilancio 2017 predisposte dal Senato
Legge di bilancio 2017 (n. 232/2016): da vedere commi 179 e segg. per l'APE sociale

In disabili.com:
APE – Anticipo pensione: cosa cambia per disabili e familiari


Donata Viero

 

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