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Potrebbe davvero rappresentare la svolta epocale che tutti i malati di Alzheimer e il mondo scientifico aspettano, la scoperta dei ricercatori italiani della Fondazione EBRI 'Rita Levi-Montalcini', per ora efficace solo su modelli animali, ma molto promettente. Si tratta di una molecola che sarebbe in grado di bloccare l’Alzheimer facendo “ringiovanire” il cervello colpito.

L'anticorpo A13, che favorisce la nascita di nuovi neuroni , si è dimostrato  in grado di contrastare  i danni cerebrali  delle fasi precoci della malattia: i topi malati che sono stati trattati con questa molecola hanno ripreso a produrre neuroni ad un livello quasi normale.
Secondo gli studiosi italiani, la cui ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cell Death and Differentiation, qualora si rivelasse efficace nell’uomo (cosa tutta da verificare con test ad hoc), questo trattamento potrebbe per la prima volta consentire di intervenire in una fase precoce della malattia, prima che i neuroni vengano devastati. I tempi per una eventuale applicazione umana, però, non sono immediati.

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