Ora la questione passa in mano alla magistratura che ha aperto un fascicolo d'indagine. Il Procuratore di Verona intende dunque vederci chiaro, e stabilire eventuali responsabilità dell'accaduto. Al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati né ipotesi di reato contestate. Nel mirino della magistratura scaligera, infatti, ci sono attualmente sia l'operato degli agenti che la condotta dei genitori del diciannovenne. Ai genitori viene contestato il fatto che il ragazzo fosse solo, tanto da far intravedere la possibilità di un'eventuale ipotesi di "abbandono di persona incapace".
Allo stesso tempo, riguardo l'operato degli agenti, il Procuratore Schinaia afferma: "da parte loro uno stato patologico del genere non era assolutamente intuibile a prima vista. Ritengo inoltre che, visto che il tutto è avvenuto nei pressi di una strada trafficata e dunque pericolosa, abbiano fatto bene a trattenere il ragazzo per proteggerlo da eventuali rischi più gravi. Infine, - sottolinea Schinaia - va tenuto presente che gli stessi medici, a cui ritengo che giustamente gli agenti si siano rivolti visto l'apparente stato confusionale del ragazzo, hanno deciso di sottoporre il diciannovenne a radiografie non avendone immediatamente diagnosticato la patologia". Né va dimenticato, poi, che "essendosi trovato il ragazzo in quel momento sprovvisto con sé di alcun documento che ne dichiarasse l'identità o le sue peculiari condizioni di salute, incappare nell'equivoco di fondo che si pone alla base di questo spiacevole episodio era del tutto possibile e, in quanto tale, giustificabile".
Ora, dunque, la magistratura farà il suo corso.
Fonte: Corriere del Veneto
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