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Stasera, in onda su Rai Uno, in prima serata, il film tv “La classe degli asini”, ispirato alla storia vera di Mirella Casale, la donna che si impegnò per garantire un'istruzione adeguata e paritaria agli alunni disabili

IL TEMA CALDO SCUOLA E DISABILITÀ - L'argomento Scuola è un tema che ci sta molto a cuore, tant'è che gli abbiamo dedicato uno speciale, ed è bene continuare a parlarne perchè c'è ancora molto da fare soprattutto nel campo dell'istruzione per i ragazzi con disabilità. Uno dei problemi principali di questi tempi, infatti, è la mancanza di insegnanti di sostegno adeguatamente formati ed abilitati per svolgere questo mestiere così importante a livello educativo.

FILM TV RAI SENSIBILI ALLA DISABILITÀ - Rai Uno in questa fiction decide di interessarsi al tema dell'inclusione e dell'integrazione in classe, raccontando la storia di una mamma e della sua lotta per garantire alla figlia una vita il più possibile serena e dignitosa. Esempi del genere erano già stati tema di altre fiction o fim tv della Rai come la storia di Elena Casati e del suo bambino sordo, interpretata da Elena Sofia Ricci in “Tutti i rumori del mondo” o quella del ragazzo Fulvio Frisone, tetraplegico spastico, che grazie alla forza e al coraggio della madre, interpretata nel film tv Rai “Il figlio della luna” da Lunetta Savino, fu in grado di diventare un grande scienziato in fisica.

IL FILM TV “LA CLASSE DEGLI ASINI” E LA STORIA DI MIRELLA CASALE - Questa sera su Rai Uno, invece, va in onda alle 21.10, “La classe degli asini”, un film tv prodotto da Matteo Levi in collaborazione con Rai Fiction, diretto da Andrea Porporati e con la partecipazione di Vanessa Incontrada, Flavio Insinna, Fabio Troiano e tanti altri attori.
In questa fiction, si racconta la storia di Mirella Casale, una madre ma anche un'insegnante e poi una preside, che si battè negli anni '50 per eliminare le classi differenziali, quelle classi, cioè, in cui venivano reclusi i ragazzi disabili o con ritardo mentale, i bocciati o gli adulti che non riuscivano a conseguire il diploma.
Mirella aveva una figlia, Flavia, che all'età di sei anni in seguito ad un'encefalite virale da influenza asiatica era rimasta semi-paralizzata ed aveva riportato seri danni a livello cerebrale. Mirella, però, non voleva arrendersi in nessun modo. Sua figlia era uguale a tutti gli altri bambini e per migliorare aveva bisogno di stare in classe con loro ed apprendere con loro. Grazie anche al sostegno di un altro maestro, Felice Giuliano, impersonato da Flavio Insinna; Mirella, ai suoi tempi, si era battuta per promuovere l'integrazione di tutti gli alunni in classe.
I ragazzi disabili avevano il diritto di poter studiare con i loro coetanei. Lei stessa aveva avviato, nella scuola in cui era preside, un progetto di integrazione scolastica nelle classi e racconta a La Stampa: «Bisognava modificare i programmi, spiegare agli altri bambini e ai loro genitori di non avere paura del “diverso”. Si doveva cambiare sistema di insegnamento, senza però danneggiare nessuno. Una rivoluzione: era tutto nuovo per gli insegnanti. Certo, ho affrontato tante difficoltà, ma vedere poi quei bambini in classe insieme ad altri compagni fu per me un premio».

L'ABOLIZIONE DELLE CLASSI DIFFERENZIALI - La sua battaglia assieme alle proteste e al coraggio di tante altre madri coraggiose e convinte ha portato al grande momento decisivo nel 1977, quando il Parlamento approvò la legge della senatrice Franca Falcucci che sanciva la chiusura delle classi differenziali.

La fiction è stata presentata in anteprima alla presenza del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presso l’Aula magna dell’Istituto Leonarda Vaccari di Roma, lo stesso istituto nel quale dal 1936 si forma il corpo insegnanti per i ragazzi disabili.
Il ministro Giannini ha dichiarato: "Dobbiamo costruire una società capace di integrare e includere. Abbiamo bisogno di una scuola inclusiva e aperta per poter avere una società altrettanto inclusiva e aperta in grado di riconoscere le differenze".


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Donata Viero