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carrozzella con ruota sorridente - logo speciale voto assistito disabiliUn vero e proprio appello affinché quello che è accaduto nelle ultime elezioni regionali, e nelle precedenti, non si verifichi più, è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Associazione Onlus "La Fontanella", vero fiore all’occhiello della città di Fasano che da decenni si occupa sul territorio della assistenza e integrazione dei diversamente abili.
Il cosiddetto "voto assistito", in sostanza quello che permette ai disabili di poter esercitare il proprio diritto di voto assistito da un accompagnatore, è stato, come denuncia in una nota "La Fontanella", ancora una volta calpestato e ignorato.
"Il 28 e 29 marzo ‑¬â€˜ si legge in una nota a firma di Rosa Potenza, presidente de "La Fontanella" - come cittadini della Repubblica siamo stati chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale. Tredici Regioni hanno organizzato e curato nel modo migliore tale evento; i candidati si sono spesi nella loro campagna elettorale per presentare e far conoscere al meglio i loro programmi e così via; insomma tutti hanno curato al meglio l’evento. E i cittadini disabili hanno potuto utilizzare il proprio diritto al voto? ‑¬â€˜ si chiede la presidente Potenza - Per queste persone la possibilità di essere parte attiva del processo democratico, quale l’espletare il proprio diritto al voto, resta purtroppo ancora un'opinione per molti addetti ai lavori anziché un diritto. Come associazione, infatti, riceviamo segnalazioni di famiglie che hanno accompagnato il proprio familiare disabile a votare e vi hanno rinunciato, date le difficoltà che le commissioni hanno posto nel momento in cui il diritto al voto assistito doveva essere garantito. Dalle tante segnalazioni ne prendiamo una a caso: un genitore accompagna la propria figlia presso il seggio elettorale è dichiara subito che la figlia ha diritto al voto assistito. Pur avendo sulla tessera elettorale personale della ragazza la sigla Avd (assistito voto disabile), come da art. 41del Dpr n° 570/60, il presidente del seggio per la sua incapacità nonché ignoranza arrecava disagio all’elettrice disabile, la quale, fortunatamente, era accompagnata dal genitore, che come persona informata, nonché determinata, a sua volta ha preteso il voto assistito mettendo in serie difficoltà l’intero seggio elettorale.
L’associazione
- continua la nota - alla luce di questo grave episodio si chiede se altri accompagnatori si sono imbattuti nello stesso disagio scontrandosi con l’ignoranza, la superficialità e l’arroganza da parte degli addetti ai servizi elettorali nel seggio, e simultaneamente se anche gli stessi hanno rinunciato di garantire al disabile il diritto di espletare il proprio voto. A tale disagio non va omesso il paradosso di essersi imbattuti in cabine attrezzate ‑¬â€˜ per modo di dire - e contemporaneamente circoscritte da barriere architettoniche. Da un sondaggio eseguito presso il centro diurno a cura della nostra associazione, infatti ‑¬â€˜ prosegue Rosa Potenza - è emerso che su 30 ragazzi solo 5 hanno potuto votare. Alcune famiglie, per esperienza degli anni scorsi, hanno preferito non recarsi alle urne con i propri figli; altre sono state dissuase dalle problematicità manifestate dalle commissioni poco attente e informate sul diritto al voto assistito.
Coloro che formano i componenti dei seggi elettorali facciano applicare la legge n° 17/03
‑¬â€˜ conclude la nota - da cui si evince che gli elettori disabili possono esercitare il diritto al voto con l’aiuto di un accompagnatore, rendendo tale operazione il più normale possibile senza suscitare curiosità altrui la quale spesso infrange la privacy".


Fonte: GoFasano.it

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