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barriere_architettoniche_logoSono già oltre una trentina le consulenze che il Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche (Criba), attivo da quattro mesi in città , ha offerto gratuitamente ad altrettanti soggetti, sia pubblici che privati. Ristrutturare una casa seguendo un’ottica lungimirante, o costruirla ex novo, ma anche risistemare le rampe d’accesso a un ufficio pubblico o ripensare la disposizione interna degli spazi. Sono queste solo alcune delle domande che ogni giorno finiscono sulle scrivanie di Paola Pascoli e Michele Franz, rispettivamente architetto e responsabile organizzativo del Criba, che cercano di pensare case, edifici e strade, libere dalle barriere architettoniche.

Già perché spesso lunghe rampe di scale finiscono con lo scoraggiare i disabili, ma anche gli anziani o le mamme a spasso con i passeggini. E se l’ingresso a un ufficio pubblico è ostacolato da una qualsiasi forma di barriera architettonica, allora per molte persone può diventare un’impresa svolgere semplici incombenze, come pagare una bolletta o richiedere uno stato di famiglia. Per questo in via Uccellis 12 (telefono 0432-1794262, dal lunedì al venerdì, con orario 9-13.30) è nato, grazie a un finanziamento regionale di 90 mila euro rinnovato ogni anno, il Criba, la seconda realtà di questo genere a livello nazionale dopo l’Emilia Romagna.

«L’obiettivo primario del centro è promuovere la cultura dell’accessibilità sul territorio - ha spiegato Paola Pascoli -, attraverso interventi tesi ad abbattere le barriere architettoniche e gli ostacoli che impediscono a tutti i cittadini la fruibilità degli spazi. Vorremmo anche divenire il punto di riferimento regionale per tutte le attività di informazione, formazione e promozione delle tematiche legate alla progettazione urbanistica, edilizia e oggettuale concepite in un’ottica rispettosa dei bisogni di tutti, e in particolare delle persone con disabilità ». Infatti, durante il 2010 il Criba attiverà una serie di corsi per tecnici e per familiari di portatori di handicap, per imparare a leggere, comprendere e interpretare, le difficoltà di una persona disabile.
Ma, alle volte, può essere complicato progettare una città cercando di rispondere alle esigenze di tutti, soprattutto se in materia non esiste una norma codificata: «Udine, e più in generale la regione - ha precisato Pascoli -, sono all’avanguardia per quanto concerne l’abbattimento delle barriere architettoniche, rispetto al resto d’Italia. Fermo restando, però, che non tutto quello che c’è da fare è già stato fatto. In questo senso ci sono lacune anche a livello europeo, perché né l’Ue né l’Italia hanno stabilito, per esempio, una segnaletica univoca nel caso di persone non vedenti. Nonostante ciò in città si sta comunque facendo qualcosa, penso ai semafori che avvertono con un segnale acustico la possibilità o meno di attraversare la strada, ma sono ancora casi rari nonostante nei nuovi interventi si tenda a essere abbastanza ligi nell’eliminare le barriere architettoniche».

FONTE:
Messaggero Veneto del 10-01-2010

Per Info:
Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche
Via Uccellis, 12 33100 Udine
Tel: 0432-1794262
Fax 0432 1794206
criba@criba-fvg.it

[Redazione]