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bandiera italianaLa questione della cittadinanza agli stranieri con disabilità intellettiva è tornata di prepotenza al centro del dibattito, quando qualche mese fa diversi media avevano dato spazio alla storia di Cristian, giovane con sindrome di Down, nato in Italia da madre colombiana al quale era stata rifiutata la cittadinanza italiana perché reputato non in grado di prestare il giuramento necessario.

Oggi, la vicenda è a una felice conclusione: è stato infatti predisposto il decreto per la concessione a Cristian della cittadinanza italiana. Enorme la soddisfazione della madre, Gloria Ramos: "Oggi voglio baciare il mondo, amo tutti. È come vivere in un sogno". La donna, iscritta all'AIPD (Associazione Italiana Persone Down), affiancata dagli operatori dello sportello di Telefono D, ha iniziato a combattere legalmente per vedere riconosciuto il diritto al figlio, e ora ce l'ha fatta.

Soddisfazione anche dall'Associazione: "La conquista della cittadinanza da parte di Cristian ci riempie di gioia. Abbiamo lottato perché la ottenesse non solo lui ma che fosse un diritto acquisito per tutti i ragazzi che si trovano nella stessa condizione. È importante che si impari a riconoscere che una persona con sindrome di Down adulta è a tutti gli effetti un adulto, con delle difficoltà ma anche con la capacità di esprimere bisogni e diritti e che si smetta di considerarli incapaci o eterni bambini. La conquista della cittadinanza da parte di Christian diventa non solo un segno di accoglienza e di civiltà , ma anche di presa di coscienza dei tanti passi avanti che le persone con disabilità e le loro famiglie hanno fatto in questi anni" ha dichiarato Anna Contardi, coordinatrice nazionale di AIPD, Associazione Italiana Persone Down.