Gli esiti positivi sperimentati durante il corso, iniziato a giungo e aperto tutto l’anno, fanno ritenere che la disciplina potrebbe davvero diventare un mezzo di socializzazione e di terapia da utilizzare con bimbi affetti da autismo, così come sostenuto anche dal modello statunitense di €˜surf sensoriale‑¬, nato per aiutare i bambini affetti da questa e altre patologie correlate, come pure da disturbi attentivi e iperattività .
I successi, del tutto inattesi, hanno stupito anche gli istruttori, che affermano come: «i risultati sono sorprendenti, la tavola e il mare si rivelano elementi terapeutici fondamentali. Lo stare in gruppo e concentrarsi su un’attività che appassiona, è uno strumento di aggregazione fondamentale in particolar modo per chi soffre di certe problematiche». Risultati che fanno pensare alla possibilità di mettere in cantiere un progetto per la formazione di un corso terapeutico con figure preparate e professionali.
Fonte: La Nuova Sardegna del 24-07-2011