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libroneRaccontiamo una fiaba ai bambini non udenti. È questo l'obiettivo del progetto scientifico Lode, i cui destinatari sono i ragazzi sordi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni. Per un totale di 30 giovani coinvolti solo in Trentino. «Si tratta di uno strumento educativo multimediale strutturato in modo da facilitare e migliorare la capacità di comprensione di un racconto scritto sconosciuto - ha raccontato Ornella Mich , ricercatrice presso la Fondazione Bruno Kessler -, attraverso l'ausilio di un interfaccia visivo che permette al giovane di interagire attivamente. Per poi cimentarsi negli esercizi di comprensione a tema immediatamente successivi». Ad oggi sono tre le storie implementate nella demo, ma entro il 10 luglio se ne aggiungeranno altrettante: «Preferibilmente poco conosciute poiché la memoria storica del bimbo deve lasciare maggior spazio possibile all'apprendimento». Sviluppato dalla Fbk in collaborazione con laUniversità di Bolzano, l'istituto Eurac di Bolzano e l'associazione Abbattimento delle barriere alla comunicazione, il progetto - pur in fase di prototipo - è disponibile online al sito lodedemo.fbk.eu e si configura principalmente come strumento didattico in continua crescita ed evoluzione rivolto agli operatori del settore a stretto contatto con i giovani non udenti, tra cui insegnati e facilitatori. «Ciascuna fiaba è stata suddivisa in eventi ed azioni che vengono illustrati sullo schermo del computer - ha proseguito Mich, coordinatrice del progetto con il collega Emanuele Pianta -: vi sono alcune aree che si attivano al passaggio del mouse, in corrispondenza di cui compare un frammento di testo associato all'azione od evento in questione». Chiaramente le storie inserite nel progetto Lode sono oggetto di semplificazione, poiché i non udenti apprendono decodificando frasi e parole singole con parecchie difficoltà nello stabilire un'interrelazione tra singoli contenuti distribuiti lungo l'intero corpo del testo. «Si è trattato innanzitutto - ha spiegato la ricercatrice - di destrutturare le frasi del racconto, per lo più attraverso l'eliminazione di subordinate e l'esplicitazione dei pronomi. Inoltre, sono state rese meno complesse le relazioni temporali». Frutto di un'idea risalente al 2007, il progetto Lode ha preso forma dopo quattro anni di lavoro di logopedisti, facilitatrici, psicologi. Per approntare il software sono stati chiamati in causa i bambini sordi, ma anche i normoudenti: hanno reso il loro prezioso contributo i ragazzi delle seconde e terze classi appartenenti alle scuole elementari di Villazzano, Povo, Avio ed Ala.



Fonte: L'Adige del 30-06-2011