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logo AIPDLa manovra finanziaria penalizza l'assistenza alle persone con Sindrome di Down. A finire sotto accusa la norma che alza all'85% il grado di invalidità previsto per ricevere l'assegno mensile. "Le tabelle del ministero della Sanità - ha spiegato all'Adnkronos Mario Berardi, presidente dell'Associazione Italiana Persone Down - riconoscono alle persone con sindrome di Down un'invalidità pari al 75%, mentre solo se alla sindrome è associato un ritardo mentale grave il grado di invalidità riconosciuto è pari al 100%. Portare la percentuale l'invalidità all'85% comporterà una gran confusione".

"Il rischio - ha sottolineato Berardi - è che tutti chiederanno il 100%, con l'efetto collaterale che, se poi verrà riconosciuta, ci sarà la preclusione e impossibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, vanificando gli sforzi fatti in questi anni in questa direzione".

Nei giorni scorsi il Coordinamento nazionale delle persone con sindrome di Down ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e ai ministri Tremonti, Sacconi, Fazio e Carfagna per denunciare che "quanto previsto nella manovra escluderebbe tutte le persone con sindrome di Down con invalidità al 75%, dall'usufruire dell'assegno mensile, che pur non avendo un importo elevato, è comunque un sostegno per la Persona con sindrome di Down e per la famiglia già gravata da un compito di assistenza a vita del proprio figlio disabile".

Una norma che, secondo il presidente dell'Associazione Italiana Persone Down, "nel nome della giusta lotta ai falsi invalidi va a toccare fasce svantaggiate e con le conseguenze che ne potrebbero derivare non porta neppure giovamento al bilancio dello Stato".

A scendere in campo anche la deputata dell'Udc Paola Binetti. "Una vicenda - spiega la parlamentare all'Adnkronos - passata sotto silenzio e che è giusto portare all'attenzione di tutti per avere una reazione unitaria. Spero si tratti di una svista, ma in ogni caso è necessario di modificare la norma. Porteremo avanti la nostra battaglia perché il peggiore nemico è l'ignoranza".

"Non possiamo tollerare che le persone con la sindrome di Down siano escluse da un sistema di welfare sempre meno equo ed amichevole. Chiediamo - spiegano Donato Mosella, deputato di Alleanza per l'Italia e la stessa Paola Binetti - che si torni immediatamente alla soglia del 75% di invalidità , o si stabilisca che quella soglia non vale per loro. Lo chiedono con forza anche le famiglie, che in queste condizioni sono l'unico sistema di ammortizzatori sociali a cui possono appoggiarsi e ce lo richiede quel welfare affettivo di cui oggi la nostra società sembra avere sempre più bisogno se non vuole progressivamente scivolare verso l'indifferenza e il cinismo".


Fonte: AdnKronos