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sordità    neonataleLa diagnosi di sordità infantile avviene solitamente molto tardi, spesso intorno ai due-tre anni, quando gli effetti si manifestano in modo evidente.

Il bambino parla imitando le voci e solo se sente correttamente la propria voce e quelle dei familiari può imparare a parlare quindi la deprivazione uditiva causa gravissimi disturbi allo sviluppo del linguaggio e delle capacità di comunicare, apprendere e socializzare.

Per valutare le capacità uditive, anche in un neonato di pochi giorni di vita, sono sufficienti appena dieci secondi grazie alle tecnologie sviluppate e realizzate dall'Istituto di ingegneria biomedica (Isib) del Cnr di Milano. L'orecchio interno non solo traduce il suono in impulsi elettrici che si propagano lungo le fibre nervose, ma genera a sua volta segnali acustici, chiamati otoemissioni che gli strumenti a disposizione consentono di registrare anche nei neonati.
La diagnosi di sordità congenita va fatta molto precocemente, perché soltanto entro i primi mesi di vita le possibilità di recupero sono ottimali mediante interventi quali la protesi acustica, la preparazione a un eventuale intervento di impianto cocleare e la successiva abilitazione logopedica.
L'Isib-Cnr di Milano cura la raccolta dati sullo stato dell'arte dei programmi integrati di screening uditivo e intervento precoce di un grande numero di paesi, in collaborazione con il Centers for disease control and prevention Usa (Cdc).

Per info:

http://www.isib.cnr.it/

[Redazione]