Pietro Crisafulli ha annunciato che accompagnerà suo fratello Salvatore in Belgio, per fargli praticare l’eutanasia.
Salvatore Crisafulli ha 45 anni, in seguito ad un incidente stradale è stato in coma vegetativo dal settembre 2003 all’ottobre 2005. Da quando si è svegliato è paraplegico e necessita di assistenza 24 ore su 24. Da sette anni i familiari di Salvatore attendono risposte dalle istituzioni, un piano personalizzato di assistenza ospedaliera a domicilio, ma nessuno si è fatto vivo.
Ora la famiglia verte in gravi difficoltà e non è più in grado di assistere Salvatore, per questo Pietro ha annunciato di volergli dare una degna morte.
€˜Partirò con lui in camper per il Belgio ‑¬â€˜ dichiara a Repubblica ‑¬â€˜ una nazione che non è ipocrita come la nostra, dove Salvatore avrà una morte dignitosa: non morirà di fame e di sete ma si addormenterà per sempre.‑¬
Sono parole gravi, che dimostrano però quanto l’inadeguatezza dell’assistenza domiciliare in Italia possa portare alle scelte più estreme.
Scelte che però non sappiamo essere con certezza dettate dall’autodeterminazione o dall’esasperazione della famiglia.
La data prescelta per l’eutanasia è il 9 febbraio, esattamente un anno dopo la morte di Eluana Englaro.
Per approfondire:
Ne parla il Corriere