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Salve, invio questa richiesta perchè in realtà sono molto 'arrabbiata' con me stessa...
Sona un'insegnante alla scuola dell'infanzia e durante un consiglio di intersezione con i genitori , presa dalla foga di esporre il resoconto sull'andamento del lavoro svolto, illustrando le tappe del percorso didattico come da programmazione, e volendo tranquillizzare i genitori sul fatto che quest'anno, grazie alle due insegnanti di sostegno, si riusciva benissimo a gestire il gruppo ottenendo un'ottima integrazione, mi sono lasciata scappare i nomi dei bambini con handicap..
Pur sapendo che il diritto alla privacy dei soggetti portatori di handicap sono sacrosanti,credo sia accaduto per due motivi: il primo è che in realtà nelle mie precedenti esperienze i soggetti con handicap aveveno patologie più che evidenti a far capire della necessità del sostegno scolastico e quindi durante gli incontri poco si faceva attenzione a non entrare nello specifico della programmazione individualizzata da seguire a loro beneficio, il secondo è che in fondo io istintivamente li ritengo parte integrante del gruppo e mi rapporto a loro utilizzando, sì, un intervento didattico individualizzato, ma così come cercherei di fare con chiunque presenti difficoltà di apprendimento o di comportamento (anche senza 104..)  E' imperdonabile professionalmente e umanamente quanto ho  fatto? (Aggiungo che ad aggravare il tutto l'insegnante di sostegno ha pubblicamente commentato che 'in realtà i nomi non vanno fatti', facendomi sprofondare letteralmente).
S.

La risposta dell'esperta scuola

Non si preoccupi, lei come insegnante non ha commesso una violazione al decreto 196/03 che tutela il diritto alla privacy in Italia. Infatti, se leggerà con attenzione gli articoli dedicati alla scuola e il vademecum diffuso dal Garante della privacy appositamente per le scuole, si renderà conto che fare il nome di un bambino disabile nel corso di una riunione a scuola così come fare il nome di altri non corrisponde alla violazione del codice. È vero che il decreto definisce trattamento qualsiasi forma di uso dei dati sensibili (lo sono tutti quelli che riguardano lo stato di salute), ma lei ha esposto un percorso didattico educativo e non ha, mi sembra di capire, rivelato dati sensibili, cioè non ha diffuso informazioni circa lo stato di salute degli alunni a lei affidati A questo link troverà anche le informazioni necessarie per richiedere l’opuscolo:  Garante privacy.

Si ricordi, in ogni caso, che la scuola deve predisporre il documento programmatico sulla sicurezza (PDS) nel quale deve dichiarare le azioni a tutela del trattamento dei dati, deve fare la formazione per il personale e deve affidare gli incarichi al personale. Per sua tranquillità chieda in segreteria di consultare il PDS .

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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