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Sono la mamma di un bambino di 5 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (autismo atipico). Vorrei sapere se, per i contatti e i rapporti con la scuola e gli insegnanti (PEI ed assegnazione dell'insegnante di sostegno nonché nomina di educatori per la scuola ed i centri estivi) è sempre necessario 'passare' dal servizio di neuropsichiatria della Asl locale, oppure se, per il disbrigo delle pratiche 'burocratiche' il bambino può essere rappresentato da un altro professionista (es. psicopedagogista) o da altro neuropsichiatra del dipartimento ospedaliero.
C.


La risposta dell'esperta scuola

I contatti e i rapporti con la scuola per l'iscrizione e il successivo avvio del processo di integrazione scolastica sono regolati dalla legge 104/92 per alcuni aspetti di carattere generale e da una serie di circolari ministeriali applicative per aspetti più specifici.
Per documentarsi le suggerisco di accedere al sito www.istruzione.it , seguendo il link "istruzione" fino al canale tematico "disabilità ".
In ogni caso, le ricordo che nei passaggi da un ordine di scuola a un altro ( per esempio alla scuola dell'infanzia alla scuola primaria), è opportuno rivolgersi alla ASL, al servizio o dipartimento materno infantile dove troverà gli specialisti per sottoporre il bambino a una nuova valutazione. È importante sottolineare che non si tratta di pratiche burocratiche ma di operazioni necessarie a garantire al suo bambino un buon percorso scolastico. La legge 104/92 e il DPR 24 febbraio 1994 assegnano compiti ben precisi alle Asl in merito alla valutazione diagnostica ma è  il DPCM 185/06 che all'articolo 2 indica modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto disabile ai fini dell'integrazione scolastica. Come potrà vedere dalla lettura del testo normativo che la invito a scaricare da internet, è una unità multidisciplinare che provvede a effettuare accertamenti propedeutici alla redazione della diagnosi funzionale. Solo seguendo tale procedura sarà possibile attivare il processo di integrazione scolastica. Ne consegue che altre procedure per il rilascio della diagnosi sono da escludere ai fini dell'integrazione scolastica. Ovviamente, all'interno della unità multidisciplinare ci saranno vari specialisti dell'età evolutiva e della disabilità che si occuperanno di fare la valutazione diagnostica. Nel caso in cui la ASL del suo territorio non avesse ancora attuato quanto previsto dal DPCM 185/06, la indirizzerà presso lo specialista più adeguato al suo caso. Infine, è possibile integrare la documentazione che le ho fin qui riassunto con altre certificazioni, anche rilasciate da strutture private, con l'obiettivo di acquisire, da parte della scuola, ulteriori fonti di informazione e di lavorare al meglio per l'integrazione scolastica del suo bambino.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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