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Salve,
vorrei sapere come è possibile soltanto pensare di mettere più disabili nella stessa classe, ci sono scuole che ne hanno tranquillamente 2/3 e con diverse disabilità , e magari anche con una programmazione individualizzata. L'insegnante di sostegno non è presente per il cento per cento delle ore di didattica e quindi i ragazzi diversamente abili vengono "abbandonati didatticamente", in quanto, il docente curriculare, non è materialmente e professionalmente in grado di seguire una classe di 30 persone e 2/3 ragazzi svantaggiati.

Vorrei una risposta, perché situazioni di questo genere sono presenti in tutte le scuole (e dico tutte), senza parlare poi, della specializzazione degli insegnanti di sostegno, molti dei quali, sono stati fatti specializzare con un corso di 3 mesi, perché perdevano cattedra in virtù di cambiamenti nell'insegnamento della propria disciplina: mi riferisco, ad esempio, al cambio d'insegnamento tra la vecchia dattilografia e il trattamento dati.

Il ragazzo diversamente abile e la sua famiglia sono le vittime di un sistema scuola che, soprattutto per loro, fa acqua da tutte le parti, e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.
Grazie per l'attenzione.
G.


La risposta dell'esperta scuola

Il numero massimo di disabili per classe non è fissato per legge ma l'intera gestione dell'integrazione scolastica nelle scuole statali e in quelle paritarie è affidata al dirigente scolastico. Cercherò in sintesi di riassumere il percorso che porta all'assegnazione del docente di sostegno alla classe e alla formazione delle classi. Le ricordo che le regole che governano le suddette decisioni sono valide per le scuole di ogni ordine e grado e sono ribadite e riassunte nel documento MIUR Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 4 agosto 2009.

a. La formazione delle classi e quindi la composizione del gruppo così come il numero degli alunni  sono compiti del dirigente scolastico che tiene conto dei criteri stabiliti dal collegio dei docenti, sulla base del DM 81/09 che fissa i limiti minimi e massimi di alunni per classe;
b. All'inizio dell'anno scolastico il dirigente scolastico istituisce il Gruppo di Lavoro sull'handicap di Istituto che definisce i criteri per l'inserimento degli alunni disabili nelle classi;
c. Nel GLH di Istituto sono rappresentate tutte le categorie coinvolte nell'interazione scolastica: i genitori, i docenti (curricolari e di sostegno), gli specialisti della ASL, gli assistenti;
d. Per ogni alunno disabile la scuola deve redigere il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato, sulla base della diagnosi funzionale;
e. Il DPR 81/09 stabilisce che nelle classi con alunni disabili non si debba superare il numero di 20 alunni, con possibili deroghe fino al 10%.
Pertanto, i vincoli per la formazione delle classi e per l'inserimento dei disabili sono chiari, basta conoscerli e gestirli. Probabilmente, la situazione che lei descrive è il risultato di una organizzazione poco funzionale alle esigenze non solo dei disabili ma di tutti gli alunni.
Per quanto riguarda l'utilizzazione di docenti di sostegno che diventano tali con corsi di tre mesi, le assicuro che si tratta di titoli senza alcun valore in quanto la specializzazione per il sostegno è gestita dalle università , è biennale e nel piano degli studi c'è il tirocinio. Probabilmente, lei si riferisce a docenti non specializzati che possono essere nominati sul sostegno quando le graduatorie sono esaurite e si ha necessità di coprire una cattedra.
Le segnalo, inoltre, una rilevazione che il MIUR ha compiuto nel 2009 a proposito della questione che lei pone: il numero elevato di alunni disabili per classe. Si tratta, evidentemente, di un segnale di attenzione da parte dell'amministrazione scolastica centrale a un fenomeno piuttosto diffuso e sicuramente lamentato da molti. (circolare ministeriale  n.A00DPIT 3121 del 26 novembre 2009).
Infine, la informo che il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha emesso la sentenza n.926/207 con la quale ha ribadito che la possibilità di inserire nella stessa classe più di un alunno disabile deve essere considerata come soluzione  residuale e comunque praticabile solo nei casi di handicap lieve.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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