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Gentili Sig.ri
ho avuto modo di leggere e apprezzare, alcuni articoli da Voi redatti in relazione alla disabilità , i destinatari del servizio di istruzione domiciliare, le patologie in relazione alle quali può essere richiesto il servizio e quant'altro.
Sono una insegnante di scuola secondaria di primo grado specializzata di sostegno, e da circa cinque mesi, seguo in rapporto di 1:2,  il caso di un alunno affetto dalla sindrome di down con paraparesi e oltretutto in trattamento medico già ospedalizzato a causa di una leucemia, sottoposto a terapie domiciliari che impediscono la frequenza scolastica per un periodo superiore a 30 giorni, patologia che lo espone al rischio di contrarre infezioni dalle persone con cui entra in contatto; in un caso come questo, al fine di ridurre il rischio infettivo sono state predisposte tutta una serie di precauzioni cui mi attengo recandomi al domicilio dello studente, alle quali sono stata informata dalla famiglia e dal personale sanitario.
Mi è parso di capire che al fine di favorire l'integrazione tra assistenza sanitaria domiciliare ed istruzione domiciliare è stato previsto dal Ministero della Salute che le Regioni definiscano un programma di massima da realizzare attraverso le Aziende USL e le Aziende Ospedaliere.
Da ultimo la Direttiva 26/07/2004 n. 60 ha individuato tra gli interventi prioritari di cui alla legge n. 440/1997 le iniziative volte al potenziamento ed alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, nonché agli alunni ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day hospital, promosse dalle istituzioni scolastiche anche associate in rete appartenenti al sistema nazionale di istruzione nell'ambito dei rispettivi piani dell'offerta formativa definiti ai sensi dell'art 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275.
Tanto premesso, personalmente mi sono attivata tramite la mia scuola verso l'URS Puglia Direzione Generale UFFICIO VI - Politiche per gli studenti, utilizzando il progetto "Scuola in ospedale, Servizio di Istruzione domiciliare" al fine di utilizzare le iniziative volte al potenziamento ed alla qualificazione dell'offerta formativa per l'integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale, seguiti in regime di Day-hospital o in terapia domiciliare.
L'iniziativa è finalizzate ad assicurare il diritto allo studio dell'alunno malato  e nello stesso tempo a promuovere la continuità della relazione insegnamento/apprendimento contribuendo a colmare il vuoto socio-cognitivo del discente tenendo saldo il contatto tra lo studente e la scuola di appartenenza.
All'uopo, si specifica che è stata presentata nei tempi previsti regolare progetto e documentazione così come richiesto dalla circolare prot. n. 10173  del  10 novembre 2010 indirizzata a tutti i  Dirigenti scolastici  delle scuole ed istituti statali  di ogni ordine e grado della Regione Puglia, con specifica certificazione sanitaria riferita al periodo richiesto, percorso condiviso dal Consiglio di Classe e Mod C con dichiarazione del D.S. relativa all'approvazione del Collegio dei docenti e dal Consiglio d'Istituto; Mod. A/Mod. A1 "Scheda di presentazione",  Mod. B Richiesta/consenso del genitore dell'alunno.                                                                                            
In seguito, il gruppo di lavoro costituito presso l'Ufficio VI della suddetta Direzione ha valutato la coerenza dell'istanza ed ha rigettato il provvedimento di autorizzazione, chiarendo che "un alunno diversabile con il riconoscimento delle ore di sostegno, non ha diritto ad usufruire del progetto di  Istruzione Domiciliare".
Con la presente, sono a chiederVi  se questa è una situazione ammissibile per un alunno in tali condizioni, e aggiungo che allo stesso lo scorso anno scolastico il progetto di cui sopra è stato riconosciuto.
Data la Vs conoscenza in materia, gradirei sapere come posso agire per garantire quello che ritengo un diritto così come dettato dalla Carta europea dei diritti dei bambini degenti in ospedale; Art. 4  comma 1, lett.l della Legge n.285/1997.
Vi ringrazio anticipatamente per le preziose informazioni che potrà fornirmi
Prof. E.


La risposta dell'esperta scuola

La situazione che descrive presenta alcuni punti poco chiari. Lei si è ampiamente documentata, quindi non è necessario citarle la normativa che regolamenta l'istruzione domiciliare e il progetto "scuola in ospedale".
Tuttavia, la risposta che l'USR le ha dato merita di essere approfondita. Le suggerisco di richiedere, tramite la scuola, l'accesso agli atti ai sensi della Legge 241/90. Ciò permetterà di capire meglio i motivi dell'esclusione. In generale, comunque, il progetto secondo il quale è possibile garantire all'alunno ospedalizzato la frequenza delle sezioni attivate presso l'ospedale stesso e/o presso il proprio domicilio, si riferisce al periodo di degenza o di cura, come lei sa. È chiaro che di tale attività l'alunno non possa fruire se frequenta la scuola. Voglio dire, che il progetto citato non prevede l'istruzione domiciliare in contemporanea alla frequenza scolastica.
Mentre, l'alunno che alterna periodi di degenza e di cura alla frequenza della scuola, può fruire delle ore di istruzione domiciliare da parte dei docenti della scuola nell'ambito del progetto, nei periodi durante i quali non frequenta. Spero di aver messo a fuoco la situazione che lei descrive ma torno a suggerirle di acquisire ulteriori elementi di chiarezza e di parlarne, se già non lo avesse fatto, con il dirigente scolastico. Infine, può essere utile consultare il portale http://pso.istruzione.it/

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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