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Buongiorno sono la mamma di un ragazzo di 14 anni che frequenta la prima superiore di un CFP per aiuto cuochi.
Abbiamo scelto questa scuola a causa delle grosse difficoltà di apprendimento di mio figlio che è diagnosticato ADHD più dislessico, disgrafico, discalculico ecc.
Il ragazzo è certificato in più percepisce l'indennità di frequenza. Il nostro grande ostacolo a scuola è rappresentato dal comportamento dell'insegnante di diritto che non comprendendo i limiti di mio figlio l'ha umiliato davanti a tutta la classe per una verifica andata male; l'ho fatto affiancare nelle successive ed ha preso sempre l'insufficienza perché ha fatto errori di ortografia... È chiaro che qui c'è la volontà di accanirsi contro una persona in difficoltà . premetto che io alla scuola ho consegnato tutte le carte e fatto i dovuti colloqui. Adesso le chiedo se l'atteggiamento di questa insegnante non dovesse cambiare, posso rivolgermi ad un avvocato affinché mio figlio possa frequentare la scuola serenamente (c'e' stato un episodio in cui ha iniziato a tagliarsi di proposito mostrando così disagio).
In attesa di una sua gradita risposta la saluto cordialmente
O.


La risposta dell'esperta scuola


Prima di rivolgersi a un legale è bene capire la situazione. Intanto, la diagnosi di suo figlio e la certificazione di disturbo specifico di apprendimento comportano da parte della scuola l'assunzione di responsabilità nel momento in cui è stata accolta la domanda di iscrizione e lei ha consegnato la certificazione relativa alla situazione di suo figlio. Ciò significa che il primo passo da fare, se ciò non è già avvenuto, è quello di chiedere spiegazioni al responsabile del corso di formazione e di far presente lo stato di disagio in cui il ragazzo si sta trovando per cercare le soluzioni possibili. In particolare, come lei saprà , suo figlio per legge ha diritto a una valutazione didattica che tenga conto del suo disturbo. La legge è la 170/10 e la può reperire facilmente su internet sui siti dedicati, come www.aid.it
L'insegnante di suo figlio non può valutare il ragazzo senza tener conto di quanto prevede la legge 170/10.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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