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Lavoro  in una scuola privata paritaria e parificata ed insegno in una prima,(primaria),da pochi giorni è stato inserito in classe un bambino autistico, la famiglia ha richiesto di accettare in classe un educatrice ( psicologa) scelta da loro per seguire il bambino. Vi chiedo ma l educatrice nn deve essere scelta dal comune? Secondo quesito nell' altra scuola il bambino veniva seguito da qs educatrice e dall’ insegnante di sostegno. Chiedo: ora la scuola presso la quale lavoro nn dovrebbe pretendere l’ insegnante di sostegno dato che nella diagnosi fatta dall’ asl c è scritto che per garantire il diritto allo studio secondo qnt previsto dall’ art 12 e 13 della L 104/92 e dall art 73 comma 1 ecc l'alunno ha bisogno di insegnante di sostegno ? Se la scuola dovesse nn far nulla incorre in qualche sanzione? Io insegnante mi devo tutelare? Vi ringrazio e spero di ricevere una risposta al più presto.
M.

La risposta dell'esperta scuola

La scuola paritaria è tale in quanto del tutto conforme agli ordinamenti e all’organizzazione delle scuole statali, pertanto il diritto allo studio e in questo caso al sostegno didattico in base alla legge 104/92 è lo stesso. La scuola deve, quindi, garantire il sostegno, rispettare i limiti massimi di alunni per classe, attivare il GLH, redigere il PDF e il PEI, sostituire il docente di sostegno in caso di assenza. Per quanto riguarda la presenza in classe dell’educatrice, immagino si riferisca all’assistente di base, non vedo perché non dovrebbe stare in classe, come avviene anche nelle scuole statali. Le indico il link della sentenza del Consiglio di Stato  del 20 dicembre 2000.

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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