Menu

Tipografia
Gentile Signora Ada Maurizio,
sono genitore di un bambino di 7 anni al quale è stato riconosciuta una disabilità (ritardo cognitivo lieve-medio con disturbi comportamentali ed emotivi).Dopo la scelta di tardare di un anno l'inizio delle scuole elementari,ha cominciato quest'anno ed ha una insegnante di sostegno per 18 ore ,premetto che l'orario di scuola è a tempo pieno. Dopo avere letto in rete della sentenza del tar del Lazio per un caso simile, mi chiedevo se per mio figlio esista un diritto costituzionale di avere un insegnante di sostegno nel rapporto di 1:1.
Sperando in una sua risposta le porgo anticipatamente i miei ringraziamenti e Distinti Saluti


La risposta dell'esperta scuola


Le ore di sostegno, come lei saprà , sono assegnate alla classe dove è iscritto un alunno disabile. Ciò comporta una valutazione complessiva della situazione da un punto di vista organizzativo: numero degli alunni, eventuale presenza di più alunni disabili nella stessa classe, dotazione complessiva delle risorse di sostegno presenti nella scuole in rapporto al numero totale degli alunni disabili. A tale valutazione deve essere affiancata quella sulla specificità della disabilità di ogni alunno attraverso la lettura della diagnosi funzionale e attraverso la conoscenza della storia scolastica dell'alunno. I passi che le ho descritto andrebbero compiuti prima dell'inizio effettivo delle lezioni e in collaborazione con i genitori. Infatti, la scuola dispone già da settembre dei dati relativi agli organici, cioè conosce il totale delle risorse di sostegno assegnate, conosce il numero degli assistenti previsti dall'ente locale, ha già formato le classi e quindi ha un quadro complessivo molto chiaro. Quando indico scuola mi riferisco, ovviamente, al dirigente scolastico e ai suoi collaboratori e al gruppo di lavoro sull'integrazione scolastica a livello di istituto, noto come GLH di Circolo o di Istituto. È quest'ultimo che indica al dirigente i criteri per l'integrazione scolastica. In sintesi, la sentenza che lei cita riconosce un diritto costituzionale e quindi indica  a tutti coloro che ritengono di trovarsi in una situazione simile di percorrere la stessa strada. Tuttavia, le suggerisco, alla luce di quanto le ho finora illustrato, di rivolgersi comunque al dirigente scolastico e di esigere (è un suo diritto) tutte le informazioni utili a comprendere la situazione. Soltanto dopo, potrà valutare se procedere o meno per vie legali.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy