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Mio figlio di 7 anni con riconoscimento dello stato di handicap grave,frequentante la prima elementare della scuola Maglione a Roma, probabilmente (mi auguro di no) subirà i tagli decisi dal Ministero e dall'attuale classe formata da 17 alunni (lui compreso) passerà ad una nuova sezione composta da oltre 25 alunni e forse con un altro bambino diversamente abile e il rimescolamento delle attuali insegnanti. Come posso fare per evitare che questo accada? La recente sentenza della corte costituzionale può aiutarmi? Se si in che modo? Nel frattempo noi genitori abbiamo iniziato l'occupazione della scuola da venerdì 15/04 e mercoledì 20/04 saremo sotto il Ministero.
T.


La risposta dell'esperta scuola

Le cito una risposta già data in questa rubrica a un altro genitore:
"Le elenco le principali fonti normative alle quali possono riferirsi i genitori per eventuali azioni legali e/o di richiesta di chiarimenti:
- DPR 20 marzo 2009 n.81 che fissa i criteri e i parametri per la formazione delle classi;
- Sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010 in base alla quale è stato abrogato il tetto massimo di posti di sostegno a livello nazionale.
In sintesi, l'articolo 5 del DPR 81/09 stabilisce che "Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall'insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola. L'istituzione delle predette classi deve in ogni caso far conseguire le economie previste nei tempi e nelle misure di cui all'articolo 64, comma 6, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133."
Tali limiti sono tassativi solo per le classi iniziali. Per quanto riguarda le classi successive, la singola scuola dovrà fare i conti con i limiti minimi previsti dalla stessa norma e valutare l'opportunità di inserire più alunni anche in presenza di disabili".
Per quanto riguarda "l'occupazione" della scuola in segno di protesta non porta a risultati positivi, anzi! Così facendo rischiate di mettervi dalla parte del torto e di dover poi rispondere di un atto che la legge non ammette. Piuttosto, suggerisco di concentrare tutte le energie sulla conoscenza approfondita delle norme, anche utilizzando le pagine di questa rubrica. Infine, il vostro interlocutore è il dirigente scolastico che attraverso il GLH di istituto deve gestire l'integrazione.

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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