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ASSISTENTE PRIVATA A SCUOLA A CARICO DELLA FAMIGLIA

Gent.ma Dr.ssa, la mia ragazza, diversamente abile, frequenta un istituto alberghiero ed ha il sostegno e l'assistente educativa. Poiché entrambe non sono state in grado di aiutare mia figlia, avevo intenzione di chiedere alla scuola l'inserimento di una ragazza che segue mia figlia a casa, nel pomeriggio, a totale carico della famiglia, in modo da farla seguire anche a scuola con uno stesso metodo. E' possibile? sono confortata in questo dalla legge o in base all'autonomia scolastica, visti i tagli alla spesa,la famiglia può sopperire a questo?
Grazie infinite 
S.

ASSISTENZA SCOLASTICA DI COMPETENZA DELLE PROVINCE

Sono un assistente sociale che lavora presso un comune. Ho saputo che è appena uscita una sentenza del TAR che assegna la competenza per l'assistenza educativa scolastica di base alle provincie. Mi potete delucidare in merito?
Grazie mille
S.


La risposta dell'esperta scuola

Rispondo a due quesiti sullo stesso tema: l'assistente ai disabili. Sebbene si tratti di una figura professionale presente da anni nelle scuole italiane, nonostante numerose ricerche che ne hanno studiato compiti e risultati, non esiste un profilo professionale unico a livello nazionale. La premessa era doverosa per tentare di dare risposte ai numerosi dubbi e quesiti che riguardano l'assistente.
Innanzitutto l'assistente è assegnato alla scuola dell'infanzia, primaria e di primo grado dal comune, mentre è compito della provincia assegnarlo alle secondarie di secondo grado. Quando le cose non vanno, il primo livello di contestazione è la scuola alla quale i genitori devono rivolgersi per segnalare il disservizio. Sarà compito del dirigente scolastico richiedere chiarimenti al responsabile dell'associazione che gestisce per conto dell'ente locale il servizio. In alcun caso un genitore deve sostituire autonomamente la figura dell'assistente con personale privato. Ciò per evidenti ragioni: la responsabilità dell'alunno che è della scuola e dalla scuola può essere gestita, l'organizzazione dell'assistenza che deve rientrare in un percorso più ampio di integrazione che prevede rapporti formali con l'ente locale. Basti pensare, per esempio, che un assistente privato non avrebbe alcuna forma e tutela contrattuale. È il caso, quindi, di pretendere che l'assistente assegnato a sua figlia sia sostituito da chi l'ha assunto e che ciò avvenga secondo procedure chiare e secondo criteri conosciuti. Cito il provvedimento 3104 del Consiglio di Stato del 20 gennaio 2009 che ha riconosciuto la possibilità di ottenere dall'ente locale un educatore che garantisse la continuità :
" le attività integrative di valenza socio educativa (e tra queste il supporto individualizzato a favore del soggetto assistito prestato dall'educatore) devono essere prestate con modalità idonee a realizzare lo sviluppo della personalità dell'alunno e a garantire la presenza stabile di un educatore che segua costantemente l'alunno disabile nel processo di integrazione".
I riferimenti normativi essenziali si possono trovare al link http://www.handylex.org/stato/c301101.shtml

Ada Maurizio
Dirigente scolastico

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