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Cortese Signora Ada Maurizio
mi scuso anticipatamente per la probabile mancanza di chiarezza e per il disturbo, ma vorrei capire che strada percorrere nel richiedere la consona integrazione scolastica per mio figlio, dato che per carenza d'informazioni spesso "abbiamo perso" tempo prezioso.
Luca ha 12 anni, è inserito al primo anno di secondaria di primo grado, insegnante di sostegno per 9 ore, abbiamo ricevuto con i soliti mega ritardi la certificazione 104 art 1 comma 1 e art 3 comma 3, nel mese di luglio, sottovalutandola anche perché nessuno ce ne aveva mai parlato, quindi non conoscendone l'importanza.
Gli insegnanti esprimono perplessità sull'esiguo monte ore assegnato a Luca per vari motivi e che le potenzialità riscontrate potrebbero esprimersi al meglio con un supporto maggiore, altrimenti si rischia un fiasco.
Il 23 settembre scorso, di concerto con il Dirigente scolastico, abbiamo inoltrato richiesta all'Uff Integrazione scolastica dell'USP per "integrazione ore sostegno fino al raggiungimento rapporto 1:1", noi non abbiamo ricevuto alcuna risposta mentre al dirigente diniego verbale.
Non conoscendo altra modalità ci stiamo preparando al ricorso, abbiamo richiesto al Dirigente Scolastico la "documentazione ore di sostegno", nella scheda individuale che le allego, alla voce diagnosi clinica è descritto "agenzia del corpo calloso importante deficit", alla voce n. ore sett. richieste sostegno 10/11  12" voce era stato presentato progetto 1.1 nell'A.s. corrente NO".
Nella Diagnosi Funzionale consegnata all'istituto è contrassegnato che:
-la patologia prevalente è psicofisica
-necessità di sostegno per la didattica, contrassegnato liv Medio

Credo emerga che il GLH o Consiglio d'istituto abbia errato la valutazione e quindi la richiesta? Secondo un suo parere ed esperienza, dobbiamo premere per la richiesta Integrazione ore di sostegno all'USP o passare per vie legali presentando ricorso?

Ringraziando per il tempo dedicato colgo l'occasione per augurare a Lei e suoi cari un buone Natale
N.


La risposta dell'esperta scuola


La situazione che descrivete  presenta alcuni punti poco chiari che  riassumo e che possono costituire  elementi di riflessione  e di risoluzione del problema una volta approfonditi.
Innanzitutto,  non è chiaro chi ha rilasciato la diagnosi con ritardo: la ASL locale? Presumo di sì e presumo che sia sempre la ASL che avrebbe dovuto informarvi circa la patologia di vostro figlio e circa l'importanza, mi sembra di capire, della diagnosi ai fini della integrazione scolastica. Se ho capito bene, quindi,  a partire da questo primo passaggio si sarebbe perso del tempo utile. Poi descrivete una situazione altrettanto confusa rispetto alla scuola che non avrebbe presentato un progetto di sostegno 1:1. Ciò presuppone che l'amministrazione periferica del MIUR (l'USP) abbia dato la possibilità alle scuole del proprio territorio provinciale di richiedere la deroga al rapporto 1/2  del rapporto docente di sostegno/alunni sulla base di un progetto. Se è così, è una scelta di quella amministrazione che ha deciso di regolamentare in tal modo le deroghe.  Infine, attribuite al GLH il compito di valutare la richiesta  di deroga ( di che cosa? Delle ore di sostegno o della utilizzazione delle ore assegnate alla scuola?)  e di conseguenza di assumersi la responsabilità della procedura e del suo esito finale.
Per fare chiarezza, occorrerebbe , infine, capire cosa è avvenuto prima , cioè se vostro figlio avesse già il sostegno  alla scuola primaria e come e se è stato curato il passaggio alla scuola secondaria di primo grado.
Per inciso, il passaggio da un ordine di scuola a un altro è uno tra i momenti più delicati nel processo di integrazione scolastica. In quanto tale, non solo è ampiamente regolato da norme vigenti  ma deve essere gestito da entrambi gli ordini di scuola, in accordo e collaborazione proprio per garantire l'integrazione scolastica.
Provo, comunque, a indicare alcune possibili strade da percorrere  che, vorrei fosse chiaro, sono di carattere generale.
La scuola presenta la richiesta di risorse di sostegno in due diversi momenti dell'anno scolastico: in una prima fase subito dopo le iscrizioni ( di solito  a marzo ), in una seconda fase dopo  la fine delle lezioni e dopo la valutazione (di solito a luglio). È in quest'ultima fase che si può eventualmente presentare richiesta, da parte della scuola, all'USP di integrazione delle ore già assegnate complessivamente . La richiesta deve essere motivata dal cambiamento dei dati presentati nella prima fase. Per esempio, se ci sono nuovi iscritti disabili, se ci sono classi in più o in meno, se la diagnosi  relativa a un singolo alunno è cambiata, ecc. in tutti questi casi, l'amministrazione (cioè l'USP) valuta le richieste sulla base del contingente provinciale  di cui dispone e assegna ulteriori risorse di sostegno.

Quindi, per riassumere, è sempre compito della scuola presentare richiesta di personale specializzato per il sostegno, sulla base della certificazione presentata dalla famiglia e a seguito di formale dichiarazione di consenso ada parte dei genitori ll'attivazione da parte della scuola di tale richiesta.  Allo stato dei fatti che voi  descrivete,  suggerisco di raccogliere tutti i documenti  e di ordinarli in modo cronologico. Successivamente, propongo di rivolgere alla scuola una formale richiesta di chiarimenti circa la cronologia della presentazione delle richieste di risorse di sostegno. Solo dopo aver acquisito questi dati e aver verificato l'assenza di responsabilità da parte della scuola, si potrà valutare  la possibilità di ricorrere a via legali.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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