Ho 46 anni, diplomata. Sono iscritta da due anni alle liste del Collocamento mirato con invalidità del 60%. Non c'è tanto lavoro per me. Avendo avuto un tumore alla mammella con mastectomia totale potrei fare l'impiegata, mi chiedo se posso cercare lavoro senza comunicare il mio grado di invalidità. L'ufficio di collocamento non mi sta aiutando più di tanto. A volte negli annunci per la legge 68/99 viene posto il limite di età, a volte cercano impiegati con la licenza media, a volte cercano operai. Prima avevo il 71% di invalidità, ora scesa al 60%. Dopo un anno dall'operazione e successiva chemioterapia mi hannoiconosciuto solo il 34%. Sono molto delusa. Sto pensando che è meglio che nessuno sappia che ho problemi di salute. Non ho avuto neanche la soddisfazione di prendermi l'assegno di invalidità come lavoratrice perché quando mi sono ammalata avevo smesso di lavorare da più di 5 anni. La prossima volta pretenderò dalla commissione il 33%. Scusate lo sfogo!
La risposta dell'esperto
Questa testimonianza dimostra come il grado di invalidità, valutato nella sola percentuale, dia spesso origine a confusione e malintesi. Un conto sono le fasce percentuali che consentono all'azienda di ottenere benefici contributivi, un conto è, nel colloquio di lavoro, focalizzarsi solo sul dato. In realtà, per la tua patologia, non c'è molta differenza tra un 60 e un 34%, se la mansione che ti potrebbe essere proposta è adeguata ad entrambi gradi di invalidità! Ci dispiace che tu non ti senta supportata dall'Ufficio del collocamento. A nostro avviso, i passi da seguire dovrebbero essere: analisi della mansione prospettata e tue possibilità (o non possibilità) di svolgerla. A partire da questo primo "matching" si andranno ad analizzare tutti i dettagli successivi con ciò che comportano (vantaggi fiscali, ecc). Ti invitiamo quindi a fare un tentativo di questo tipo e ti suggeriamo la lettura, sul blog di Jobmetoo, di un post che tratta proprio questo tema.
Daniele Regolo
www.jobmetoo.com